Salvini ruggisce, Berlusconi si diverte

E così anche stavolta. Arriviamo a ieri sera, quando davanti all’invito di Conte, questa volta rivolto solo a Forza Italia con l’obiettivo di spaccare il centrodestra, Antonio Tajani ha risposto picche: “Non esiste Forza Italia senza il centrodestra, e il confronto deve partire da proposte che sono comuni alla coalizione”.

Bene, poi il patatrac. Perché Salvini in questa contrapposizione populista con Conte è fermo al Papeete anche se chiuso per pandemia. E dunque ha cominciato a ululare con l’obiettivo di far saltare il tavolo, far vedere che comanda lui, picchiando sui punti più dolorosi per Berlusconi. Dentro Forza Italia sta succedendo questo: una parte, da Gianni Letta a Renato Brunetta, vorrebbe cogliere l’occasione chiudere i rapporti con l’alleato. Per la serie: sediamoci comunque al tavolo di governo, con o senza alleati, e costruiamo una posizione autonoma di interlocuzione col governo. Altri suggeriscono prudenza perché questo significa rompere il centrodestra e ci sono le amministrative.

Silvio Berlusconi che ne ha viste davvero molte, in fondo, si sta divertendo. Non è né arrabbiato né colpito, perché la vicenda non sposta il giudizio che ha di Salvini, e cioè di un bullo arrogante, molto diverso da quello che ha della Meloni, e cioè di una donna intelligente. Si gode una ritrovata centralità, con un certo autocompiacimento. Il come andrà a finire questa storia, dipende molto dal governo perché quello che è successo, anche se rumoroso, non basta per rompere il centrodestra, cosa che Silvio non ha mai fatto perché, nel paese, gioca a vincere, non a fare quello che lui stesso chiamava gli “utili idioti della sinistra”. La domanda è questa: che farà il Pd sulla “salva-Mediaset”? Da giorni parecchi ministri del Pd hanno chiamato Orlando e Zingaretti per dire che “questa norma è come la Cirielli o la Nipote di Mubarak”. E le parole di Salvini (questo era l’intento) hanno avuto l’effetto di un detonatore del nervosismo. L’altra domanda è: che farà Conte che il dialogo con Berlusconi non lo vuole perché sa che si parte così, si finisce col rimpasto e, nell’ambito del rimpasto, ci sta pure che si ritrova sfrattato? E infatti sta fermo, immobile, poco incline a concedere a Forza Italia un doppio relatore sulla manovra. Osserva e ricorda il Grande timoniere: c’è una grande confusione sotto il cielo, vuol dire  che tutto va bene. Per lui, almeno è punto fermo in questo teatro.

L’HUFFPOST

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