Nuovo Dpcm Natale, limiti a spostamenti tra regioni, vacanze sulla neve e veglioni
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
Il governo guidato da Giuseppe Conte sta studiando regole rigide, anche nelle zone gialle e arancioni, in vista del prossimo mese di dicembre e delle festività di Natale, Capodanno e dell’Epifania. Per scongiurare una nuova impennata dell’epidemia di Covid-19 in Italia, e una ripresa della velocità di circolazione del coronavirus a gennaio, nel Dpcm del 4 dicembre (che potrebbe restare in vigore sino all’Epifania) ci saranno restrizioni ulteriori. Tra le misure allo studio — che trovate qui sotto, e che non sono ancora state ufficializzate — quelle sul coprifuoco (che non verrà tolto, ma il 24 dicembre potrebbe essere posticipato a dopo la mezzanotte, per consentire di festeggiare in famiglia con poche persone care e di andare in chiesa per la messa di Natale) e un asse con Francia e Germania per limitare le vacanze sulla neve.
Le regole per gli spostamenti tra le regioni
Attualmente non si può andare nelle regioni in zona «arancione» o «rossa» se non per motivi di lavoro, salute e urgenza, che devono comunque essere giustificati con il modulo di autocertificazione. In vista delle festività si stanno valutando deroghe per consentire ai congiunti che vivono in luoghi diversi di poter stare insieme. Una posizione che trova però molti contrari all’interno del governo, nel timore che possa ripetersi quanto accaduto l’estate scorsa con la mobilità libera e l’aumento dei contagi. Per questo non è escluso anzi che si decida, proprio in occasione delle festività, di limitare gli spostamenti che non siano giustificati da motivi di ricongiungimento familiare, in modo da impedire i viaggi.
I divieti per lo sci
Il governo esclude la possibilità che durante le festività natalizie si possa andare in montagna
o avere una libertà di movimento verso le località di vacanza. Palazzo
Chigi ha reso noto che «si sta lavorando a una iniziativa europea, per prevenire le consuete “vacanze sulla neve”,
che attirando appassionati degli sport sciistici e dei soggiorni in
montagna, farebbero il paio con le vacanze spensierate, con serate in
discoteca, della scorsa estate». È dunque impossibile che possa essere
accolta, anche nelle regioni che si troveranno in zona gialla, la richiesta dei governatori che avevano sollecitato la riapertura degli impianti da sci sia pure con il 50 per cento della capienza, la mascherina obbligatoria e gli ingressi scaglionati.
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