Lombardia in zona arancione: le regole
La Lombardia torna in zona arancione. Lo ha scritto su Twitter il governatore Attilio Fontana: «Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del Governo».
La decisione è arrivata dopo ore di polemiche e trattative tra il governo e Fontana .
I dati parlavano da giorni di una situazione in miglioramento. Il quadro resta però, come indicato dal ministero, delicato, ed è necessaria cautela: la zona arancione indica infatti le zone a gravità «elevata».
Che cosa cambierà?
Spostamenti
– In zona arancione resta vietato uscire dal proprio Comune (se non per ragioni di lavoro, istruzione, salute o per necessità: per farlo, occorre l’autocertificazione).
– Ci si può muovere all’interno del proprio Comune liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Dalle 22 alle 5 scatta il «coprifuoco»: si può uscire di casa solo per comprovate esigenze e compilando l’autocertificazione.
Smart working
– È consigliato il lavoro a distanza, quando possibile.
Inviti a casa
– Si raccomanda fortemente di non invitare a casa propria persone non conviventi.
Riaprono i negozi
–
Riaprono i negozi: tutti, senza limitazioni (ovviamente nel rispetto
del distanziamento interpersonale di almeno un metro, garantendo lo
scaglionamento degli ingressi e la frequente sanificazione del locale e
degli spazi espositivi).
– Resta, per ora, lo stop durante le
giornate festive e prefestive all’attività dei negozi che si trovano nei
centri commerciali, ad eccezione delle farmacie e parafarmacie, dei
presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e
delle edicole.
Scuole, riaprono le classi seconda e terza media
–
Salvo diversa indicazione dei governatori, nelle zone arancioni gli
studenti di seconda e terza media tornano a seguire le lezioni in
classe.
– Nulla cambia per le scuole superiori: rimane attiva la didattica a distanza.
–
Nulla cambia per le università: le attività formative e curriculari non
si svolgono in presenza, fatta eccezione per quelle relative al primo
anno dei corsi di studio e dei laboratori.
Bar e ristoranti
–
Non cambiano le regole per bar e ristoranti: è consentito l’asporto e
la consegna a domicilio, no alla consumazione sul posto.
Sport, eventi e musei
– Restano chiusi palestre, piscine, centri benessere e centri termali.
–
Vietato lo sport di contatto, ma è consentito svolgere all’aperto e a
livello individuale i relativi allenamenti. È invece permesso
frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del
proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per
svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle
norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti. Resta
vietato utilizzare gli spazi adibiti a spogliatoio.
– I musei restano chiusi.
Assemblee di condominio
– Le assemblee di condominio possono svolgersi in presenza quando non fosse possibile organizzarle in modalità a distanza.
CORRIERE.IT