A Conte non basta il Cavaliere

Berlusconi (e Letta con lui) sa che Salvini e Meloni non sono puledri da sella e da briglie. Per tenerli al passo il Cavaliere non deve cambiare marca alla biada della coalizione, ma arricchirla di integratori alimentari non troppo indigesti. Ci sono questioni identitarie sulle quali il centrodestra non è diviso, seppure nella diversità di accenti. Non c’è la separazione ideologica che in questi giorni divide Speranza da Renzi. Su pressione fiscale, immigrazione, sostegno reale alle partite Iva devastate dal Covid non ci sono differenze. Berlusconi vuole i soldi del Mes, Salvini e Meloni no. Ma si tratta di uno di quei temi che – se non elevati a totem ideologici come ha fatto il M5s – certo non dovrebbero mettere in crisi l’opposizione. E non è una questione dirimente, per ora, fare o non fare la Federazione del centrodestra.

C’è piuttosto da chiedersi che cosa si aspetti la maggioranza da Berlusconi. Il Cavaliere può salvare una situazione, non restituire “spirito propulsivo” a una coalizione di governo che l’ha perso. Giuseppe Conte è abilissimo nell’approfittare della debolezza dei suoi azionisti di riferimento – esausti e paralizzati dai veti incrociati – per esercitare il proprio potere per esempio nella proroga del capo dei servizi di sicurezza. Ma il Paese ha bisogno d’altro. L’Europa guarda preoccupata ai nostri ritardi. L’Italia li guarda sgomenta. E lì nemmeno un uomo abile e avveduto come il dottor Letta può portare la benzina che manca…

QN.NET

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