“Giù le mani dalla messa di mezzanotte”. Il 58% degli italiani boccia il Natale anticipato
di ANTONIO NOTO
Il Natale in dimensione Covid, così come l’ha definito il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, è alle porte. Tra regole e raccomandazioni di comportamento il Governo sta utilizzando la stessa modalità di comunicazione dei mesi precedenti – non si comprende se frutto di una strategia oppure no – che determina la diffusione mediatica di una serie di proposte, che potrebbero trasformarsi in direttive ed ordinanze e sulle quali si apre un dibattito pubblico, prima che una parte di queste diventino leggi.
Pertanto in questi ultimi giorni sono fioccate varie ipotesi sui comportamenti che gli italiani dovrebbero rispettare durante le festività e sui termini di riapertura delle scuole. In attesa dunque di nuovi dpcm si è chiesto agli italiani quale fosse l’opinione in merito. È da notare che dal sondaggio emerge una sorta di duplicità dei giudizi, cioè se la preoccupazione di poter essere contagiato è ancora molta alta, coinvolge il 62% degli italiani, al contempo però non risultano pienamente accettate le ipotesi in campo. Questo sentimento però sembra essere principalmente generato dal non comprendere il legame esistente tra alcune restrizioni ed una diminuzione del rischio di contagio. Quindi ciò che viene messo in discussione non è il sacrificio personale nel rispettare una limitazione ma la sensazione di non percepire un beneficio nel momento in cui si mettono in atto alcuni comportamenti restrittivi.
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