Natale, Miozzo (Cts): «Numero chiuso in Centro. Stop alla calca da shopping»
di Mauro Evangelisti
«Mi chiedo: perché se in via del Corso a Roma o nelle strade dello shopping di altre città ci sono troppe persone, non si interviene e non si impone il numero chiuso? Mi pare difficile spiegare che è necessario limitare gli spostamenti tra Regioni se si accetta che, per gli acquisti di Natale, ci siano assembramenti per strada o nei centri commerciali».
Agostino Miozzo,
coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è preoccupato: i
risultati promettenti, sia pure lenti, raggiunti sul fronte del
rallentamento dei contagi, rischiano di essere frantumati da un addio
alla prudenza durante le festività natalizie. Un film già visto
quest’estate. E per lui, sostenitore della riapertura delle scuole,
vedere che le lezioni sono sospese mentre la folla si accalca
all’inaugurazione di un negozio di abbigliamento, è molto doloroso.
Cosa la preoccupa maggiormente in questa fase?
«Quello
che mi preoccupa di più è il mancato rispetto delle regole. Se vedi la
fotografia della folla in un grande magazzino romano, ti viene da
chiedere: di cosa stiamo parlando? Se questa è la dimostrazione,
l’immagine, del poco rispetto delle regole di prevenzione della
trasmissione del coronavirus, allora ti preoccupi. Non parlo solo di Roma, ma di tutte le città in cui ci sono episodi simili».
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