Ciciliano (Cts) sul Natale Covid: «spostamenti tra Regioni, una soluzione per le famiglie distanti»

E se invece fossero aperti la sera e chiusi a pranzo?
«La scelta di fermare l’attività alle 18 e vietare gli spostamenti alle 22 serve ad evitare ogni possibile assembramento. Credo sia ancora necessario, così come è indispensabile l’incessante lavoro delle forze dell’ordine per la verifica sull’osservanza delle regole. Anche perché serve a tutelare chi le regole le rispetta».

Lo schema di divisione per fasce prevede maggiore libertà per le regioni gialle, però adesso si è deciso di vietare i trasferimenti. Vi eravate sbagliati?
«No, però ogni spostamento ovviamente porta con sé un aumentato rischio di trasmissione di contagio. E se vogliamo abbattere la curva bisogna ridurre le interazioni tra persone, soprattutto durante i periodi di vacanza».

Niente deroghe?
«Se metto da parte per un momento l’aspetto squisitamente tecnico, penso alle famiglie spaccate dalla distanza dei figli lontani per motivi di lavoro o di studio come possano vivere da sole proprio il periodo natalizio che magari è l’unico momento dell’anno che hanno per incontrarsi. Oppure ai nostri vecchi, i genitori che vivono da soli tutto l’anno per non gravare sulle famiglie e si ritroveranno così anche a Natale».

Come si fa?
«Contemperare questi aspetti è arduo, ma non impossibile. Sono convinto che alla fine si troverà la quadra».

Vale anche pranzi e cene?
«Indossiamo sempre la mascherina quando non si mangia. Teniamo i bambini in tavoli separati dagli anziani».

Quali indicazioni darete al governo sul nuovo Dpcm?
«Aspettiamo i quesiti e forniremo tutte le indicazioni scientifiche e tecniche per favorire l’abbassamento della curva epidemiologica».

Le scuole apriranno il 7 gennaio?
«È il primo obbligo morale di un Paese moderno ed evoluto. Mi auguro che tutte le istituzioni coinvolte a tutti i livelli e per tutti gli aspetti, finalmente decidano di risolvere una volta e per sempre la questione, magari impiegando il periodo delle vacanze di Natale per risolvere le principali criticità».

I prefetti si occuperanno del trasporto pubblico?
«Tutti possono e devono partecipare a un piano straordinario che il Paese deve poter offrire alla scuola, magari proprio approfittando di questa epocale contingenza epidemica. Se lasciato solo, il ministero dell’istruzione non potrà mai farcela».

CORRIERE.IT


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