Prodi: “Niente rimpasti”
Il professor Romano Prodi, due volte premier in una intervista a Repubblica su uno dei temi del giorno in politica, il rimpasto è categorico. “Pare un nome più adatto a un cibo per animali domestici che a un governo. Ma a parte le battute, con i rimpasti si sa come si comincia, ma non si sa come si finisce. E se non viene presentata un’alternativa di governo, lo si sa ancora meno”.
E poi chiosa:
“Sinceramente, non vedo chiare proposte alternative. Chi vuole il rimpasto? Qual è la linea? In realtà, dai partiti sento solo dei borbottii. Attenti però che i borbottii non diventino una voce forte e poi un urlo che può trasformarsi in agonia”. C’è forse un altro governo disponibile a interagire in modo efficace con l’Europa? Una crisi politica in questo momento non è immaginabile. Anche Ursula von der Leyen pochi giorni fa ha ricordato: ‘Aspettiamo dall’Italia le riforme e le decisioni per lo sviluppo’”
Quindi, no e cattivi presagi, anche se Prodi non crede che le forti frizioni sul Mes portino a rotture, “imi sembrano giochi politici e non li capisco. Il Mes per la sanità va preso, con o senza riforma”.
Per Romano Prodi, “tutti i partiti hanno una crescente difficoltà nell’intermediare il rapporto fra cittadini e governo. Non si riuniscono nemmeno più. Fingono di avere un ring, ma non ci saltano sopra. Le forze politiche aiutino il governo, o lo incalzino. In un momento complesso come questo i partiti, se non hanno una linea comprensibile, capita dal Paese fanno danno solo a se stessi”.
Sul Recovery plan l’ex premier è per la linea francese:
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