Perché Conte ci parla in tv all’ora di cena
La propria, badate, non quella del governo, giacché tutta l’estetica della comunicazione, curata dal portavoce Rocco Casalino, è focalizzata sul premier e solo sul premier.
Conte che incede sorridente nei giardini di Villa Pamphili. Conte serioso che proclama a ore improbabili il secondo lockdown. Conte che parla in piedi nel magnifico cortile di Palazzo Chigi. Conte, infine, ospite ogni sera nelle case degli italiani che guardano i tg con immagini da Istituto Luce, mentre corre trafelato per i marmorei corridoi chigiani, compulsa carte in un salotto damascato oro, dialoga in conference call davanti a un megaschermo hi-tech, scende di gran lena lo scalone per tuffarsi nel prossimo, faticoso impegno. Sempre pettinato, stirato, incravattato, pochettato. Sempre all’opera per tutti noi.
Altro che luci accese di notte a Palazzo Venezia. Altro che libreria bianca arcoriana. Altro che scenografie easy chic leopoldesche. Qui siamo al top. Una simile cura dell’immagine in Italia non si è mai vista. Mai. E, quindi, (finché dura) chapeau!
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