“Nonno” Mattarella garante della linea dura
L’argomento delle elezioni anticipate con il taglio di 345 attuali parlamentari, preceduto da un esecutivo tecnico, può far breccia, così come quello della insostenibilità di aprire una crisi al buio in piena pandemia, in mezzo a una trattativa europea per sbloccare il Recovery Fund. Sembra una pazzia, ma ormai si è visto di tutto. Mancano quattro giorni, ogni scenario è aperto.
Siccome la materia è strettamente politica, Mattarella per il momento manda avanti Conte e si concentra sull’altra emergenza, quella che sta molto più a cuore agli italiani. Qui, dal suo punto di visto, c’e poco da questionare, bisogna seguire le direttive per contenere il contagio e ridurre i rischi, come scrive in un messaggio per la giornata internazionale dei diritti dei disabili. «L’isolamento per esigenze sanitarie, di per sé una condizione pesante, può diventare un vero dramma. Penso a chi ha bisogno continuo di assistenza, a chi vive negli istituti, a chi dipende da farmaci e macchinari». Con il Covid dilagante, «preoccupano le difficoltà e i pericoli per ottenere assistenza e cure ordinarie presso i presidi medici e ospedalieri, impegnati a fronteggiare» la seconda ondata.
E la disabilità, fa notare il capo dello Stato, «è spesso inevitabilmente legata alla terza e alla quarta età». Questi anziani nella pandemia «costituiscono una categoria particolarmente a rischio, patiscono molto la solitudine, la mancanza di dirette relazioni con familiari e conoscenti e la fatica nel gestire aspetti concreti della vita quotidiana». Soli, destinati a restarlo ancora a lungo. Mattarella, primo nonno d’Italia, capisce il problema e si immedesima. Ma invita a tenere duro e a non sgarrare. «Per eliminare queste conseguenze e tornare a condizioni normali è necessario sconfiggere al più presto il virus». E, aspettando i vaccini, c’è solo una strada. «Malgrado i disagi anche gravi, bisogna rispettare le norme di comportamento contro il contagio».
IL GIORNALE
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