Cashback, ecco le regole per iscriversi al programma e ricevere i rimborsi sui pagamenti elettronici
a cura di Raffaele Ricciardi
MILANO – Grande attesa per il cashback di Stato
sulle spese effettuate con moneta elettronica. Al via (salvo
ripensamenti dell’ultima ora) l’8 dicembre, può consentire a un
maggiorenne residente in Italia di mettere insieme – nella migliore
delle ipotesi – oltre 5 mila euro di rimborsi sui propri acquisti dai
prossimi giorni all’estate del 2022.
Cos’è il cashback di Stato?
È il rimborso del 10% delle spese effettuate per gli acquisti presso negozi, bar, grande distribuzione, ristoranti, supermercati o presso gli artigiani e professionisti. La condizione per ottenerlo è che si paghi con carte o app di pagamento. Non ci sono importi minimi di spesa, ma un numero minimo di operazioni da effettuare per poter entrare nel programma. È invece previsto un tetto al rimborso che si può ottenere da ogni singola spesa: sono rimborsabili gli acquisti fino a 150 euro di valore (quindi 15 euro di cashback). Se gli importi pagati fossero superiori, concorrerebbero comunque al cashback fino a 150 euro.
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Perché un rimborso sulle spese?
Il cashback fa parte delle iniziative del governo per migliorare il posizionamento italiano verso la cashless society,
una società che riduce l’uso dei contanti in favore della moneta
elettronica (siamo 23esimi in Europa per questa voce, ma la pandemia sta
accelerando – come ha certificato la stessa Bce – la transizione verso i
pagamenti digitali). Per moneta elettronica s’intende l’insieme di
strumenti di pagamento di beni e servizi, da parte dei consumatori
finali, digitali e tracciabili quali carte di debito, carte di credito,
applicazioni per dispositivi mobili. Alla tracciabilità dei pagamenti,
che favorisce (per quanto dibattuta)
una riduzione del sommerso, si è unita la volontà di dare ossigeno agli
esercenti. Il rimborso di Stato è un incentivo al consumo presso i
negozi fisici (l’e-commerce è escluso dal piano) che hanno sofferto i
lockdown. Infine, l’obbligo di registrare un numero minimo di
transazioni (100 all’anno sono più della nostra media, che secondo PwC
era di 77 transazioni a testa nel 2019 contro le 177 europee) mira a
rendere la moneta elettronica uno strumento di pagamento quotidiano e
non solo dedicato ai ‘grandi’ acquisti.
Quali sono i riferimenti normativi?
Previsto già dalla legge di Bilancio per il 2020, poi congelato con la pandemia, il cashback è stato quindi rifinanziato dal dl Agosto. Il decreto-cardine è arrivato dal Mef il 24 novembre scorso, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Inizialmente prevista per il 1° dicembre, la data di partenza è slittata per evitare sovrapposizioni con la fase più acuta della seconda ondata pandemica: sarebbe stato difficile conciliare, anche dal punto di vista comunicativo, un incentivo allo shopping fisico con l’esplicita richiesta alla popolazione di restare a casa.
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