Cashback, ecco le regole per iscriversi al programma e ricevere i rimborsi sui pagamenti elettronici

La data diffusa dal governo per il primo periodo ‘sperimentale’ del piano – e indicata chiaramente anche nel portale dedicato all’Italia Cashless – è quella dell’8 dicembre, con termine il 31 dicembre. Al Mef resta il compito di dare il fischio d’inizio con il provvedimento ufficiale.

Cashback di Stato, verso l’avvio dall’8 dicembre. Le regole per il rimborso sugli acquisti

Perché si parla di cashback “di Natale” e cashback “normale”?

Il programma è previsto a regime dal 1° gennaio 2021. A partire da quella data, il cashback “ragiona” per semestri: ne sono previsti tre, fino al giugno 2022. All’interno di ciascun semestre possono accedere al rimborso gli aderenti al programma che abbiano effettuato almeno 50 transazioni con moneta elettronica (è vietato il frazionamento fittizio dei pagamenti per far figurare più transazioni). Il rimborso è pari al 10% dell’importo di ogni transazione, fino a un valore massimo di 150 euro per transazione. Le transazioni di importo superiore concorrono fino a 150 euro. In ciascun semestre sono rimborsabili spese per un massimo di 1.500 euro. In ciascun semestre, dunque, gli aderenti possono maturare un rimborso da 150 euro.

PeriodoNumero minimo transazioniValore massimo spesa singola ammissibile al cashbackValore massimo spese nel periodo Max cashback cumulabile
8-31 dicembre 2020, “Cashback di Natale”10150 euro1.500 euro15 euro a transazione, 150 euro nel periodo
1 gennaio-30 giugno 202150150 euro1.500 euro15 euro a transazione, 150 euro nel periodo
1 luglio-31 dicembre 202150150 euro1.500 euro15 euro a transazione, 150 euro nel periodo
1 gennaio-30 giugno 202250150 euro1.500 euro15 euro a transazione, 150 euro nel periodo
Fine di ogni semestre, “Supercashback”Va ai 100 mila maggiori utilizzatori1.500 euro a semestre
 

Se questa è la versione a regime, dall’8 al 31 dicembre si terrà (salva la conferma della data di avvio da parte del Mef) il cosiddetto cashback di Natale: una versione “sperimentale” della misura per incentivare le compere natalizie. Per questo periodo è previsto un minimo di 10 transazioni per accedere ai rimborsi, sempre con limite massimo di 150 euro a transazione. Il valore complessivo delle spese rimborsabili effettuate a dicembre non può superare i 1.500 euro. Quindi, per il solo shopping di Natale si può puntare a un cashback di 150 euro, come se fosse un intero semestre “normale”.

E come funziona il super-Cashback?

Dal 1° gennaio, con l’operatività a regime del piano, scatterà anche la corsa per aggiudicarsi un super-cashback aggiudicato su base semestrale. Per ciascuno dei tre periodi previsti dal piano è in palio un maxi-rimborso da 1.500 euro. Ne avranno diritto i centomila iscritti al programma che avranno totalizzato il maggior numero di transazioni elettroniche durante il semestre. Non c’è importo minimo di spesa: conta il numero di acquisti pagati con carta e app, per cui un pacchetto di caramelle ha la stessa dignità di un frigorifero. Il decreto del Mef dettaglia che a parità di numero di transazioni effettuate, in classifica verrà data la priorità a chi ha effettuato per primo l’ultima transazione registrata. In pratica, in un gruppo di aderenti con lo stesso numero di pagamenti elettronici verrà premiato chi è arrivato per primo a quella soglia. Al termine di ogni semestre il conteggio si azzera.

Chi e come si può registrare?

Il programma è aperto a tutti i maggiorenni residenti in Italia. I rimborsi si possono cumulare all’interno di uno stesso nucleo familiare, purché siano presenti più maggiorenni.

I cittadini si possono registrare attraverso l’App IO, quella dei servizi digitali della Pubblica amministrazione. Il primo passo da fare, però, è richiedere la propria identità digitale Spid (qui il portale) che è offerta da diversi operatori (le Poste, su tutti, per numeri gestiti) gratuitamente. L’attivazione, da qualche settimana, è possibile integralmente online. Attraverso Spid (o, in alternativa, attraverso la Carta di identità elettronica con il Pin che è stato consegnato al rilascio) si può dunque accedere all’App IO. Al suo interno si trova una struttura in tre sezioni: i messaggi della Pa, il portafoglio con i pagamenti verso le amministrazioni e i servizi geolocalizzati su base territoriale o nazionale. Nell’App dovrà apparire la sezione cashback, che al momento non è visibile. Sul portale del governo si fa riferimento a “dopo l’avvio del cashback” come momento buono per abilitare le carte utilizzate per i pagamenti.

La corsa per il cashback e altri servizi pubblici: boom per Spid, ma l’identità digitale non è ancora matura

Su IO si caricheranno infatti gli strumenti di pagamento (uno o più) come carte di credito, carte di debito, Pagobancomat, le cui operazioni verranno segnalate per ricevere il rimborso. Andrà anche indicato l’IBAN del proprio conto corrente.

Satispay, la società dei pagamenti via smartphone resa celebre da un recente round di finanziamento da 93 milioni di euro con nomi noti del tech internazionale, consente la registrazione al programma cashback anche dalla propria App. Il decreto, infatti, precisa che l’adesione può avvenire anche attraverso i sistemi messi a disposizione da un “issuer convenzionato”. Anche le banche potrebbero dunque aprire le porte al casbhack attraverso le loro app, ma al momento non risultano iniziative di questo tipo. Il governo aggiunge che da gennaio sarà possibile inserire account Bancomat Pay e a seguire Apple Pay e Google Pay, e anche altre tipologie di carte e app che aderiranno all’iniziativa. Oval Money ha ricordato la possibilità di pagare tramite la carta Visa presente sul conto di pagamento Oval Pay.

Solo gli acquisti effettuati dopo la registrazione saranno ammessi al cashback.


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Come si ottengono i rimborsi?

I rimborsi vengono accreditati dalla Consap sull’IBAN indicato al momento della registrazione o comunque entro la fine del periodo di riferimento. I rimborsi “normali” e quelli “super” da 1.500 euro a semestre saranno accreditati entro 60 giorni dalla fine del semestre. Il rimborso di Natale arriverà invece a febbraio 2021. A PagoPa è affidato invece lo sviluppo di un help desk, mentre la gestione di eventuali reclami spetta a Consap.

Quanti soldi ci sono a disposizione?

Il decreto indica limiti massimi di spesa di 2,2 milioni per quest’anno (per stipulare le convenzioni Consap e PagoPa), di 1.750 milioni il prossimo e 3.000 nel 2022. Si dettaglia anche l’importo attribuito a ciascun semestre di cashback. In particolare, 1.367 milioni per il primo semestre di cashback normale e 1.347 per i due successivi, con possibilità di travasi delle risorse non utilizzate. Per il cashback sperimentale la dotazione è di 227,9 milioni. In tutti i casi, il decreto chiarisce che qualora le risorse non siano sufficienti per i pagamenti integrali dei rimborsi maturati, questi sono “proporzionalmente ridotti”.

Ci sono pagamenti esclusi?

Il portale del governo detaglia le tipologie di spese per le quali non è previsto il rimborso: gli acquisti effettuati online (es. e-commerce); gli acquisti necessari allo svolgimento di attività imprenditoriali, professionali o artigianali; le operazioni eseguite presso gli sportelli ATM (es. ricariche telefoniche); i bonifici SDD per gli addebiti diretti su conto corrente; le operazioni relative a pagamenti ricorrenti, con addebito su carta o su conto corrente. Ai cittadini, inoltre, ricorda che alcuni esercenti potrebbero non esser dotati dei dispositivi necessari ad accettare app o carte di pagamento per partecipare all’iniziativa: è bene verificarlo prima di ritrovarsi in cassa

REP,IT

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