Covid, ottanta sindaci per il vaccino: “Vogliamo che sia obbligatorio per liberare le nostre città”
di Giovanna Casadio
Il vaccino deve essere obbligatorio”. Oppure va previsto “un patentino Covid free, che attesti l’avvenuta vaccinazione, per accedere al ristorante e allo stadio, ai concerti e ad altri servizi”. Proposta dei sindaci. Per ora sono una ottantina i primi cittadini di centrosinistra e civici – capitanati da Matteo Ricci, presidente di Ali (l’associazione delle autonomie locali) e sindaco dem di Pesaro – che hanno sollevato la questione.
Ma già da ieri è pronto un documento dove nero su bianco vengono spiegate le ragioni della richiesta al governo per rendere il vaccino obbligatorio. L’appello sarà fatto passare di città in città, negli 8 mila Comuni italiani, affinché il maggior numero di sindaci lo sottoscriva. C’è poco da allargare le maglie o da limitarsi a sperare genericamente o dibattere sul filo del diritto. Se il vaccino è la speranza per uscire dalla pandemia, occorre però raggiungere l’immunità di gregge, ovvero il 70% di popolazione vaccinata. Quindi “appena il vaccino sarà validato dall’Istituto superiore di sanità e verranno meno i dubbi – presumibilmente da marzo il governo organizzerà la distribuzione massiccia – allora dobbiamo pensare a come accelerare sull’immunità di gregge”. È il ragionamento di Ricci, già condiviso tra gli altri dai sindaci di Bergamo, Mantova, Ancona, Reggio Calabria, Cuneo, Latina.
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03 Dicembre 2020
“Con l’avversità purtroppo degli italiani al vaccino, mostrata anche dagli ultimi sondaggi, rischiamo di raggiungere l’indispensabile immunità di gregge in un tempo lunghissimo. Invece ne abbiamo bisogno per liberare le città e tutto il Paese”, commenta Ricci. Nel documento – intitolato “Liberiamo le città” – è scritto che “il giorno della liberazione dal Covid non sarà il giorno in cui arriva il vaccino, ma quando ogni città e il Paese intero avrà raggiunto l’immunità di gregge”.
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