Dpcm Natale e spostamenti. Miozzo, capo del Cts: «Serve la denuncia penale contro chi aggira i divieti»
di Francesco Malfetano
«Il meccanismo emulativo che può ricrearsi prima e dopo le feste rischia di avere conseguenze drammatiche. Il “perché io non devo farlo se qualcuno lo fa” oggi può portare ad assumere atteggiamenti davvero pericolosi». A preoccupare il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, ora, con «numeri più contenuti» e il Natale alle porte, «sono i furbetti» che proveranno ad aggirare le restrizioni. «Possono invalidare i sacrifici di tutti» spiega, «per questo sarebbe opportuno rafforzare controlli e attuare rigidamente diritto e pene».
Dottor Miozzo, siamo in attesa che le Faq del governo chiariscano ogni aspetto del Dpcm. Non c’è però il rischio che tra precisazioni e casi specifici si arrivi ad un eccesso di lassismo?
«Il
rischio che un’eccezione diventi una sorta di via libera esiste sempre,
soprattutto in Italia dove tendiamo a non avere lo stesso rispetto
delle indicazioni del governo che hanno in Nord Europa o nei Paesi
orientali. I popoli mediterranei sono più indisciplinati, non lo
scopriamo ora, anche se nel periodo del primo lockdown abbiamo stupito
tutti».
Anche il Cts ha proposto delle deroghe però.
«Vero,
abbiamo chiesto che le regole per gli spostamenti nei piccoli comuni
fossero diverse. Imporre l’impossibilità di uscire dal territorio
comunale in un paesino di mille o 4mila abitanti, ed in Italia ce ne
sono tanti, è completamente diverso rispetto a farlo a Roma. Chi vive
nella grande città, in questo periodo così assurdo, vive dei benefici
che chi abita in un piccolo comune invece non ha. Detto questo ci
rendiamo anche conto che le deroghe una volta che le fai diventano
difficili da governare e da gestire».
Autocertificazione Natale, 26 e Capodanno: cosa bisogna scrivere. La circolare del Viminale
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