I saldi slittano e si allungano In ordine sparso
di ACHILLE PEREGO
Far partire, com’è già successo questa estate, con un mese di ritardo i saldi invernali, bloccando le vendite promozionali prima per dare una boccata d’ossigeno ai negozi, colpiti dall’emergenza Covid e dalla concorrenza dell’e-commerce, e non costringerli alla corsa alle offerte scontate. Dopo il Black Friday e nel mese dello shopping natalizio, l’allarme arriva da Confcommercio e Confesercenti, anche se la richiesta di un posticipo delle vendite di fine stagione ha visto richieste diverse anche in base alla situazioni delle singole regioni. Che, oltre che per le zone-Covid, sembrano andare in ordine sparso anche sul fronte del periodo dei saldi. Le vendite di fine stagione dell’inverno 2021 – un periodo per cui l’anno scorso Confcommercio aveva stimato un giro d’affari di 5,1 miliardi – vedrà infatti calendari diversi, regione per regione. Ad aver accolto la richiesta dei commercianti sono state soprattutto la Liguria, dove i saldi invernali partiranno il 29 gennaio con divieto di effettuare promozioni a dicembre e nel periodo antecedente.
Ma anche Emilia-Romagna, Toscana e Veneto, dove si partirà il 30 gennaio e dove, però, le promozioni ante-saldi saranno consentite. Nelle Marche si comincerà il 16 gennaio, con promozioni consentite fino al 15 dicembre (e forse fino al 31) mentre, salvo cambiamenti, per ora restano fermi alla partenza tradizionale del 5 gennaio regioni come la Lombardia, il Piemonte, l’Umbria e l’Abruzzo, mentre nel Lazio si comincerà il 12 gennaio.
Prima ancora di capire come andrà la stagione dei saldi, l’attenzione, spiega Massimo Torti, segretario generale di Federmoda-Confcommercio, è sul Natale, dove dovrebbero vincere gli acquisti di prossimità. Il rischio comunque è che all’appello manchino 18 miliardi di consumi, gran parte dei quali legati, avverte Confturismo, allo stop a vacanze e viaggi, con l’assenza di 10,3 milioni di turisti stranieri che avrebbero speso non meno di 8,5 miliardi. La richiesta di posticipare i saldi, spiegano Fabio Tinti, presidente di Fismo-Confesercenti e Sandro Assenti di Confesercenti Basse Marche, è legata agli stock del possibile invenduto a Natale che, offerto subito dopo in saldo, comprometterebbero ancora di più la tenuta economica dei negozi.
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