Recovery Fund, assalto di Italia viva: Conte «basito», sferzata dal Pd
Una mossa che i due governatori del Pd, Zingaretti e Bonaccini, hanno provato a sminuire nella portata politica ma che comunque è arrivata a Palazzo Chigi come un altro avviso ai naviganti, o meglio al timoniere.
La barca della maggioranza è in tempesta, le falle si aprono una dopo l’altra e nel Pd temono ormai che il timone possa sfuggirgli di mano. Non a caso Franceschini ha messo in guardia i compagni di avventura: l’incidente è dietro l’angolo. La posta in gioco è altissima. I 209 miliardi del Recovery hanno innescato il tutti contro tutti e mercoledì si vota sulla riforma del Mes. Il M5S rischia di perdere pezzi eppure non è il partito più grande della coalizione a far tremare Palazzo Chigi. «Renzi si alzerà in aula al Senato e dirà che il governo finisce qui», è il tam tam la cui eco è rimbalzata fino ai piani alti di Palazzo Chigi. Nel Pd nessuno mostra di crederci davvero, eppure tutti mediano e trattano, nel tentativo di convincere Renzi che, se Conte cade, non c’è un altro premier ma ci sono le urne. «No comment», è la reazione di Palazzo Chigi. Ma ora tocca al premier dare un colpo al timone per impedire che la barca affondi.
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