Vaccino Covid, Italia in ritardo. “Così la terza ondata ci colpirà più degli altri”
di RITA BARTOLOMEI
Una certezza: “Siamo ancora pienamente nella tempesta”, per dirla con Roberto Battiston, fisico di fama internazionale che insegna all’Università di Trento e ha applicato la matematica al Coronavirus. L’epidemia di Covid-19 rallenta lentamente. Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene alla Cattolica di Roma, mette in guardia: “Dicembre e gennaio saranno terribili”. Individua due criticità: “I problemi nell’accesso ai servizi e le tante differenze a livello regionale, anche per mancanza di risorse”.
Tutti prevedono una terza ondata. Per stroncarla, anzi per anticiparla, è partita la corsa al vaccino. È arrivata prima l’Inghilterra, oggi comincia la somministrazione dello PfizerBioNTech, approvato in tempi record la scorsa settimana. La Francia sarà pronta a inizio gennaio. Così la Germania, ha assicurato il ministro Helge Braun. Si darà la precedenza a malati cronici gravi, over 80 e lavoratori della sanità. Almeno 8,6 milioni di persone, nelle stime.
E in Italia? Secondo le ultime informazioni, vedremo le prime dosi il 26 gennaio. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, dà la sveglia. “Gli altri Paesi corrono veloci, noi invece stiamo passeggiando. Andate a vedere come hanno preparato la campagna vaccinale in Germania. Sanno dove la faranno. Sanno esattamente chi vaccineranno. Hanno addirittura gli orari e le date. Sono tutti molto avanti. Rischiamo di diventare la pecora nera d’Europa. Dopo aver avuto il numero più alto di morti e i danni maggiori all’economia, rischiamo di diventare anche quelli che ripartiranno per ultimi. Se non ci si vaccina, bisogna saperlo molto chiaramente, il 2021 sarà una fotocopia del 2020”.
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