Covid Lazio, locali chiusi alle 18 sino a marzo. D’Amato: «Rigore per altri 3 mesi, Rt deve scendere»
«Questa è una corsa lunga», avverte Alessio D’Amato, l’assessore alla
Sanità del Lazio, l’uomo che nella giunta di Nicola Zingaretti disegna
la strategia anti- Covid.
Quanto lunga, assessore?
«Bisognerà
correre ancora 3 mesi, almeno. Perché il virus circola, l’Rt non è
sotto controllo e per la campagna di vaccinazione ci vorrà tempo».
APPROFONDIMENTI
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La
seconda ondata non è ancora finita e già si parla della terza. Le
restrizioni di oggi, come lo stop a bar e ristoranti alle 18 e il
coprifuoco dalle 22, fino a quando dovrebbero durare nel Lazio?
L’orizzonte qual è?
«La primavera. Naturalmente ci saranno
interventi per le attività che rimarranno chiuse, come per le palestre,
per il mondo della cultura, per il commercio ambulante dei mercati. Una
cosa deve essere chiara: le misure adottate sono e saranno sempre
proporzionali alla situazione dell’epidemia. Nel Lazio siamo stati
prudenti e Roma oggi è tra le capitali europee che, pur con molte
difficoltà, hanno sofferto meno, grazie al rigore dei comportamenti e
anche alle misure che abbiamo adottato. Ora bisogna proseguire».
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Quando a fine novembre si ipotizzava un allentamento pre-natalizio, per esempio concedendo ai ristoranti di aprire di sera, il Lazio ha subito detto: qui le cose non cambiano, massima cautela. Alla fine anche a livello nazionale quell’allentamento non c’è stato.
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