Passa il Mes, ma è alta tensione Renzi in Aula evoca la crisi

di Giuseppe Alberto Falci

Passa il Mes, ma è alta tensione Renzi in Aula evoca la crisi

La lunga giornata del voto sulla riforma del Fondo salva Stati ha il momento clou alle 19 e 30 quando a Palazzo Madama Matteo Renzi si alza e inizia la dichiarazione di voto che è di fatto un ultimatum al premier: «Noi non scambieremo il nostro sì alla proposta di governance con uno strapuntino». Italia viva voterà la riforma del Mes ma Renzi guarda già oltre, al Recovery plan: «La task force non può sostituire il Parlamento: dov’è il sindacato? Ma non è solo un problema di metodo, anche di merito. Come si fa a dare 9 miliardi alla Sanità?». L’avvertimento dell’ex premier arriva forte e chiaro a Conte: «Se c’è una norma che mette la governance con i servizi votiamo no». Infine l’ultimo affondo rimettendo sul tavolo la delegazione ministeriale: «Presidente, se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre, due da ministro e una da sottosegretario».

«Robin Hood al contrario»

Gli applausi arrivano dai banchi del centrodestra. Isabella Rauti di Fratelli d’Italia plaude all’ex rottamatore: «che parla come l’opposizione». Matteo Salvini si avvicina all’ex premier per un saluto.

Poche ore prima il presidente del Consiglio ha provato a tendere la mano all’intera maggioranza ma anche l’opposizione: «Il governo ha bisogno anche della massima coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Ue». Va da sé, Matteo Salvini esprime la sua contrarietà al Mes: «È il Robin Hood al contrario, toglie soldi a chi ha bisogno per salvare le banche tedesche». Salvo poi aprire al confronto con il governo: «La Lega e tutto il centrodestra sono pronti a discutere». Non a caso quando il leader del Carroccio finisce il suo intervento si avvicina al premier per un breve colloquio reclamando un incontro urgente sull’apertura delle scuole e sulle chiusure del Natale.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.