Passa il Mes, ma è alta tensione Renzi in Aula evoca la crisi
Le defezioni dei Cinque Stelle
La giornata scivola via con due passaggi favorevoli per il governo. A Palazzo Madama la risoluzione di maggioranza ottiene 156 sì, 129 contrari e 4 astenuti. Cinque voti in meno della maggioranza assoluta, in questo caso non richiesta. Si registrano delle defezioni all’interno del M5S: 9 assenti e 2 contrari, Mattia Crucioli e Bianca Laura Granato. A ciò si aggiungono i 9 del gruppo di Forza Italia che non partecipano al voto. Fra gli altri i tre Udc, il dubbioso Andrea Cangini, l’avvocato Nicolò Ghedini, Salvatore Sciascia. Anche a Montecitorio la maggioranza supera la prova.
Gli irriducibili del Mes
La risoluzione giallorossa si vota per parti separate: il grosso passa con 314 voti favorevoli, ma i numeri si assottigliano quando si entra nello specifico della riforma del Mes. In questo caso i consensi scendono a quota 297 con 256 contrari e 7 astenuti. E tra i contrari si annoverano ben 13 grillini, dagli irriducibili anti Mes — Alvise Maniero e Raphael Raduzzi — ad Andrea Coletti e Francesco Forniciti. In casa azzurra 16 deputati non partecipano al voto. Ma in realtà, il dissenso si può ascrivere solo al duo Renato Brunetta e Renata Polverini, dall’inizio pro riforma del Mes. Curiosità: non ha preso parte alla votazione la fidanzata del Cavaliere, Marta Fascina. Fonti azzurre assicurano che «si trovava a Valbonne con il presidente». Caso chiuso. Fatto sta che la giornata si arricchisce di un altro passaggio delicato: il voto sul decreto Sicurezza nell’aula di Montecitorio. Il provvedimento ottiene il via libera ma tre grillini si oppongono e 5 si astengono.
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