Via libera alla Camera al decreto Sicurezza che riscrive le norme di Salvini sui migranti

Dl sicurezza: via libera in Cdm al nuovo decreto sull’immigrazione. Pene fino a 7 anni per chi agevola i detenuti al 41 bis

Alessandra Ziniti 05 Ottobre 2020

Permessi di lavoro

E’ prevista la conversione in permesso per motivi di lavoro dei permessi di soggiorno concessi per motivi come la protezione speciale o la calamità.

Meno poteri al Viminale

Viene eliminata l’attribuzione in capo al ministro dell’Interno della competenza a limitare o vietare l’ingresso, il transito, la sosta di navi nel mare territoriale per motivi di sicurezza pubblica o di contrasto di violazioni delle leggi sull’immigrazione.

Salvini a processo anche per Open Arms, udienza preliminare il 12 dicembre di Alessanda Ziniti 27 Ottobre 2020

No espulsione a chi rischia persecuzioni

L’orientamento sessuale e l’identita’ di genere rientrano tra i motivi per cui non puo’ essere disposta l’espulsione. 

Protezione speciale

Passa da uno a due anni la durata del permesso di soggiorno per protezione speciale rilasciato, a determinate condizioni, a coloro cui e’ stata respinta la domanda di protezione internazionale, ma ricorrano le condizioni che vietano l’espulsione quali il rischio di persecuzione o di tortura.

Decreto flussi, abrogate le quote massime per l’ingresso dei lavoratori stranieri 18 Novembre 2020

Accoglienza

Il decreto modifica nuovamente le norme sul sistema di accoglienza. Dopo l’eliminazione dello Sprar (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati), attraverso i decreti Salvini, e l’istituzione del Siproimi, arriva ora il Sistema di accoglienza e integrazione-Sai. La principale novità è l’ampliamento della platea dei potenziali beneficiari.

Cittadinanza, tempi più brevi

Viene fissato in 24 mesi prorogabili fino a 36 (in luogo degli attuali 48 mesi) il termine massimo per la conclusione dei procedimenti di riconoscimento della cittadinanza per matrimonio e per naturalizzazione.

Pene severe per i cellulari in carcere

Viene introdotto l’articolo 391-ter nel codice penale che punisce con la reclusione da 1 a 4 anni chiunque mette a disposizione di un detenuto un apparecchio telefonico. 

Daspo per la movida

Il decreto inasprisce il cosiddetto ‘Daspo urbano’: il Questore puo’ applicare il divieto di accesso ai locali pubblici, nonche’ a strutture scolastiche e universitarie, anche nei confronti dei soggetti che non abbiano ancora una condanna definitiva ma abbiano riportato una o piu’ denunce, negli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Quanto alla movida violenta, rispetto alla cosiddetta ‘norma Willy’ – così chiamata dopo l’uccisione di Willy Duarte a Colleferro – si inaspriscono le pene per i soggetti coinvolti in risse. Stretta anche sul web: scatta l’oscuramento per i siti utilizzati per reati in materia di stupefacenti.

REP.IT

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