Covid, rallentano i nuovi casi ma crollano i tamponi: rischio terza ondata
Ricoveri e terapie intensive – Anche sul fronte ospedaliero la situazione non è ancora sotto controllo: la pressione su ricoveri e terapie intensive è scesa ma la soglia di occupazione per pazienti Covid continua a rimanere oltre il 40% nei reparti di are medica e del 30% nelle intensive in 15 Regioni. Con questi numeri, spiega Cartabellotta, “il Paese si presenta come un paziente con ‘quadro clinico’ ancora molto grave e instabile che, superata la fase acuta (picco di contagi e di pazienti ospedalizzati), inizia a mostrare i primi segni di miglioramento grazie alle terapie somministrate. Ma la prognosi rimane riservata e, per essere sciolta, richiede una rigorosa e prolungata ‘compliance’ a tutte le misure individuali, al distanziamento sociale e alle restrizioni imposte da governo e Regioni”.
Troppi positivi, tracciamento impossibile – Inoltre, aggiunge Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della fondazione, “con oltre 700mila attualmente positivi è impossibile riprendere il tracciamento dei contatti. Ci attendono lunghi mesi invernali che favoriscono la diffusione di tutti i virus respiratori; infine, fino a metà gennaio non sapremo se l’impatto dell’influenza sarà, come auspicato, più contenuto rispetto alle stagioni precedenti. In tal senso, arrivare a quel momento con gli ospedali saturi potrebbe avere conseguenze disastrose per la salute e la vita delle persone”.
Rischio terza ondata molto concreto – Secondo Cartabellotta ci sono altri due elementi che completano la “tempesta perfetta che rischia di innescare la terza ondata. Alla vigilia delle festività natalizie, tutte le Regioni si avviano a diventare gialle, un colore che non va letto come un via libera ma impone il rispetto di regole severe per impedire assembramenti e ridurre al minimo i contatti sociali tra persone non conviventi. Infine, l’auspicato e (speriamo) imminente arrivo del vaccino non deve costituire un alibi per abbassare la guardia: nella più ottimistica delle previsioni infatti un’adeguata protezione a livello di popolazione potrà essere raggiunta solo nell’autunno 2021 con una massiccia adesione delle persone alla campagna di vaccinazione”.
TGCOM
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