Divieti Covid dal 21 dicembre, la fuga al Sud dei professori: «Scuole a rischio chiusura»
Gli studenti in uscita dall’istituto Cardarelli Massaua. Le elementari e le medie faranno lezione in classe anche lunedì e martedì shadow
L’ultimo dpcm è stato varato il 3 dicembre e la mattina dopo, sul tavolo di Maddalena Di Muccio, preside all’istituto comprensivo Capponi, è arrivata la prima richiesta di ferie di una docente. L’insegnante vorrebbe assentarsi a partire dal 19 dicembre. Ora le domande sono una decina, ovvero riguardano circa un quarto del personale. Sono i docenti — spesso precari e fuorisede — che vogliono partire prima del blocco degli spostamenti tra regioni legato alle norme di contenimento della pandemia che scatterà lunedì 21 dicembre. Ma sia lunedì che martedì 22 le scuole saranno regolarmente aperte. Con un numero così alto di assenze, in questo periodo in cui ci sono anche altre restrizioni (per esempio, non si può dividere una classe), per garantire un orario regolare la scuola dovrebbe fare i salti mortali. La preside potrebbe a questo punto decidere di rifiutare i permessi. Ma teme che lunedì 21, all’avvio delle lezioni in mattinata, arrivino certificati di malattia dell’ultim’ora. «Come potrei assicurare le attività didattiche se si verificasse un esodo di massa come nel primo lockdown? Non avrei nemmeno il tempo di avvisare i genitori» dice Di Muccio che, in questi giorni, ha raccolto la preoccupazione di molti altri suoi colleghi. E fa un appello al presidente della Regione Attilio Fontana: «Vorrei che il governatore chiedesse al governo una deroga, in modo che siano garantiti sia il diritto allo studio dei ragazzi, sia la possibilità per loro e per gli insegnanti di raggiungere i familiari che vivono in altre regioni. Si tratta nella maggior parte dei casi di lavoratori stabili nella precarietà, ovvero che insegnano qui da anni e quindi hanno spostato qui la residenza, ma che sono soli».
La stessa preside è originaria di Alife (Caserta), dove è stata anche sindaco facente funzione per un anno e mezzo («E poi per nove anni consigliere d’opposizione» aggiunge).
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