Di Maio: «Il premier non subisca. Sciogliamo i nodi e ripartiamo»

di Alessandro Trocino

Di Maio: «Il premier non subisca. Sciogliamo i nodi e ripartiamo»

ROMA La pressione sul premier non è mai stata così forte e anche il voto sul Mes al Senato è una vittoria dimezzata, se si fa il conto del numero degli attacchi subiti da Giuseppe Conte da parte di chi teme o non apprezza fino in fondo la sua leadership. Gli affondi di Matteo Renzi, per la prima volta, sembrano ricompattare le altre forze politiche, a cominciare dal Pd. E neanche i 5 Stelle condannano la strigliata del leader di Italia viva. Luigi Di Maio commenta con i suoi: «Il premier non dovrebbe subire pressioni ma gestirle. Mi hanno insegnato che o subisci o gestisci». E per gestire, bisogna prendere l’iniziativa in prima persona e cercare di essere collaborativi, più che procedere in solitaria: «È importante che Conte veda i leader delle forze politiche che in Consiglio dei ministri non sono presenti». Perché il governo è sostenuto da una maggioranza, che a sua volta è composta da partiti che hanno leader ed esigenze che vanno rispettate. Il ministro degli Esteri non vuole partecipare a «continue polemiche e accuse reciproche fuori luogo», perché quando c’è un problema, spiega, «ci si siede al tavolo e da persone adulte le cose si risolvono». Valutazioni che Di Maio fa anche alla luce dell’ultimo Dpcm(il decreto del premier sulle misure anti Covid), che ha visto una retromarcia sulle restrizioni della mobilità tra i piccoli comuni, come chiesto dallo stesso Di Maio: «È evidente che la capi delegazione non basta, se poi quello che viene deciso cambia al primo sussulto».

Un chiarimento

Sa bene Di Maio che molti pensano che lui abbia serie ambizioni a Palazzo Chigi. Ma, naturalmente, respinge i sospetti: «Sono solo tattiche e strategie per mettermi contro Giuseppe, che invece stimo e di cui ho fiducia». Fiducia che sarebbe rafforzata se ci fosse davvero «un chiarimento con gli altri leader che lo sostengono, così da sciogliere i nodi sul tavolo e fermare le polemiche. Bisogna mettere testa e cuore sulla ricostruzione». Anche perché l’ex capo politico dei 5 Stelle racconta preoccupato ai suoi che questi giorni gli ricordano di quando il governo Conte I era in difficoltà e Salvini stava per mandare tutti a elezioni anticipate. Non è andata così, allora.

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