Calenda: “No al rimpasto, serve un gabinetto di guerra ampio. Magari con l’appoggio esterno di Salvini”

Dell’offerta di Salvini  per un governo di scopo, cosa pensa?  
“Penso che sia un passo avanti, a patto che chiarisca due questioni: che non porterà più avanti un’opposizione ideologica all’Europa, vale a dire che non si fa trovare dalla parte della Polonia e dell’Ungheria. Inoltre che sull’immigrazione si impegni a rispettare le norme internazionali sul salvataggio in mare e lavori sull’integrazione dei migranti presenti in Italia”.

Vuole far cambiare pelle al leader leghista?
“Vorrei che diventasse l’esponente di una normale destra”


Lei con chi ha parlato di questa sua proposta?
“Con molti leader politici, più di quanti non immagina. Ma la questione è nelle mani dei capi dei partiti che in Europa sostengono la coalizione Ursula”.  

Questa volta sul Recovery Plan e la sua gestione, contro la cabina di regia piramidale, lei è d’accordo con Renzi?
“Veramente l’ho detto molto prima di Renzi, che era una piramide per un faraone –  Conte – e che avrebbe delegittimato i ministri andando verso uno scontro istituzionale con i ministri stessi. Il Recovery va riscritto perché nelle bozza del governo non c’è nulla. Sulla questione dei giovani ad esempio, ci sono 7 righe. Nella bozza francese sullo stesso tema ci sono 50 pagine e 23 misure dettagliate. Va creata una “unità di missione” che aiuti i ministri, le cui strutture vanno rafforzate”.

Le tensioni politiche nella maggioranza creano problemi all’Italia in Europa?
“Creano problemi all’Italia nei confronti dell’Europa perché c’è l’incapacità di un disegno strategico per recuperare il gap tra l’Italia e l’Europa in tutti i settori: dall’istruzione all’inclusione delle donne nel mercato del lavoro”.

Azione è disponibile a entrare in un governo d’emergenza? Ma con chi?
“Noi siamo disponibili. Sostenuto da tutte le forze o da una parte dell’opposizione, con l’appoggio esterno o la non ostilità della Lega”.

Non è da irresponsabili una crisi in pieno Covid?
“E’ pericoloso certo aprire una crisi al buio. Ma l’Italia è il paese con più morti in rapporto al numero di malati Covid e di popolazione. Vuol dire che nella gestione della crisi pandemica il governo oggi ha fallito. E’ incapace di produrre un piano adeguato per il Recovery Fund. Sono le cose più importanti da fare in questi mesi, e il governo non è in grado di farle. Per questo dico che va costituito un gabinetto di guerra”.

Lei è sempre candidato al Campidoglio. Ha sentito Zingaretti? State procedendo verso un accordo?
“Sento spessissimo Zingaretti. Però su Roma siamo sempre allo stesso punto”.

REP.IT

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