Zingaretti: no a una crisi al buio ma serve rilancio | Bettini: no a manovre opache, se il governo cade si vota

“Una crisi al buio che non prospetta alcunché di buono per il futuro”. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, getta acqua sul fuoco dopo le parole di Renzi (sul Recovery Plan “pronto a far cadere Conte se non fa marcia indietro”). “La conclusione dell’esecutivo sarebbe un’avventura pericolosa”, sottolinea Zingaretti che si dichiara disposto, tuttavia, a migliorare “l’azione del governo“.

“Oggi siamo in una nuova fase – ricorda Zingaretti al Corriere della Sera -. Dall’emergenza occorre passare alla ricostruzione. Per fare questo occorre un rilancio, una ripartenza. Non bisogna nasconderlo questa esigenza è avvertita da tutti. Dal Pd, dai 5 Stelle, da Italia viva, da Leu e, sono convinto, anche dal presidente Conte”.

Per questo il segretario del Pd nega l’ipotesi di rimpasto. “In piena emergenza e con ancora le code avvelenate del contagio del Covid-19, non è prioritario il tema degli assetti, degli organigrammi, degli equilibri di potere. Non ci interessa tutto questo”, spiega.

Dopo l’attacco di Renzi, da Palazzo Chigi fanno sapere, ricostruisce sempre il Corriere della Sera, che tuttavia il premier è disposto ad ascoltare tutti: “Sono aperto a ogni soluzione, ma devono chiederlo pubblicamente”. Se si farà una verifica al più presto, Conte ai partiti di maggioranza assicurerà di non  voler “commissariare i ministri con la cabina di regia del Recovery fund, né di espropriare il Parlamento”. Per questo, secondo La Repubblica, Conte avrebbe avvertito il Quirinale che sarebbe disponibile a una verifica, al più presto e forse già in settimana. Ma proprio dal Quirinale sarebbe trapelata l’indiscrezione che Mattarella non “gradirebbe” un cambio nei ministeri di peso. Sì eventualmente a un mini-rimpasto, ma niente “rivoluzione”. Altrimenti il Quirinale dovrebbe prendere in considerazione altre ipotesi.

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