Addio a John Le Carré, il maestro delle spy story
Basso, tozzo, occhiali spessi, paranoico, ma dotato di intelligenza acuta, una sorta di anti James Bond, come lo descrive lo scrittore in ‘Candele nere’ (1962), Smiley resta l’eroe preferito di Le Carré. Ne La Talpa (1974) questo formidabile ufficiale dei servizi segreti smaschera una talpa sovietica infiltrata nelle sue fila. I sequel, ‘L’onorevole scolaro’ e ‘Tutti gli uomini di Smiley’, vengono portati in tv e al cinema con Gary Oldman nel ruolo di Smiley. Tra gli altri romanzi celebri, ‘La tamburina’, ‘La spia perfetta’, ‘La casa Russia’, ‘Il direttore di notte’, diventato di recente un serial di successo (con il titolo originale The Night Manager) con Tom Hiddleston e Hugh Laurie.
Con la fine della Guerra Fredda nel 1991, Le Carré mette alla berlina nelle sue opere gli eccessi del nuovo ordine mondiale costruito sulle rovine del muro di Berlino: mafia, traffico di armi e droga, riciclaggio di denaro e terrorismo. Sono gli anni di ‘Il sarto di Panama’ e ‘Il giardiniere tenace’, approdato anche al cinema, che denuncia gli abusi delle multinazionali farmaceutiche in Kenya. ‘Il nostro traditore tipo’ e ‘Una verità delicata’ tracciano una satira feroce dei padroni del mondo e delle manovre costruite nei salotti di ambasciate, ministeri e banche.
Negli ultimi Le Carré ha scelto una vita ritirata, tra Cornovaglia e Hampstead. Sposato due volte, ha avuto quattro figli e tredici nipoti. Nel 2011 ha lasciato in eredità tutti i suoi archivi alla Bodley Library, fondata all’inizio del XVII secolo a Oxford, dove ha studiato lingue negli anni ’50. “Per Smiley, come per me, Oxford è la nostra casa spirituale”, spiega. “E mentre ho il massimo rispetto per le università americane, la Bodley Library è il luogo dove riposerei il più felice possibile”.
L’HUFFPOST
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