Giuseppe Conte: “Nuove restrizioni, ma il Paese non regge un nuovo lockdown”
Arriva “qualche ulteriore misura restrittiva” per Natale. “Abbiamo già predisposto un piano dedicato specificamente alle feste natalizie. Ci stiamo riflettendo. Dobbiamo scongiurare ad ogni costo una terza ondata” dice Giuseppe Conte in un’intervista alla Stampa, sottolineando che non si arriverà al lockdown nazionale come in Germania. Il premier lancia un appello agli italiani – “siate responsabili” – dopo le immagini sugli assembramenti per lo shopping natalizio.
Altro tema forte, la verifica di Governo. Termine che a Conte non piace. Come rimpasto, “altra brutta parola”. Ma lo stress test sulla tenuta della maggioranza dovrà portare a una rinnovata unità, spiega. “Ascolteremo tutti i partiti, per fare in modo che l’azione di governo riparta in modo più coeso e condiviso” afferma il premier, sottolineando che l’esecutivo “deve andare avanti, ma a certe condizioni e non a qualsiasi costo. Si può governare solo se c’è fiducia reciproca”. Oggi l’incontro con Matteo Renzi. “Lo ascolterò” dice Conte, respingendo però nell’intervista le due accuse che arrivano dal leader di Italia Viva. In primo luogo sull’accusa di voler essere l’uomo solo al comando, il premier dice che “sono tutte fesserie, sono forse il premier che ha usato il metodo più partecipato negli ultimi anni”; in secondo luogo, sulla creazione di una Fondazione sulla cybersecurity dice a Renzi di prendersela “con Gentiloni, che l’aveva proposta quando guidava il Governo, ma non con me”. In definitiva, però, Conte dice: “non voglio galleggiare” e inoltre “ho la valigia sempre pronta, in qualsiasi momento”.
A Natale nuova stretta, ma “il Paese non può reggere un nuovo lockdown”.
“La situazione è delicata. Ma le nostre misure stanno funzionando, ci stanno consentendo di aver ripreso il controllo della curva epidemiologica. Il sistema delle zone e la suddivisione delle regioni in base ai colori sta dando risultati. Abbiamo evitato un lockdown generalizzato, misura estrema alla quale ora è costretta la Germania e anche altri Paesi come la Gran Bretagna e l’Olanda. Per fortuna, con queste misure ben calibrate e circoscritte, noi stiamo reggendo bene l’urto di questa seconda ondata. Ovviamente mi addolora il numero dei decessi, che rimane elevato” dice Giuseppe Conte. Sul numero dei morti spiega: “Questo triste primato dipende dal fatto che l’indice rallenta più lentamente rispetto agli altri Paesi che hanno introdotto il lockdown, la soglia anagrafica della popolazione e altri ancora. Paghiamo anche il fatto di essere stato il primo Paese dell’Occidente investito dalla pandemia, quindi la popolazione è molto provata per i prolungati sacrifici e certo il Paese non può reggere un nuovo lockdown”.
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