Vaccino Covid di Pfizer: ok prima di Natale. Ma l’Italia resta un rebus

di VERONICA PASSERI

I primi europei saranno vaccinati contro il Covid-19 entro fine anno, forse addirittura prima di Natale. Ma nessuno di loro potrebbe essere italiano. Mentre in Inghilterra è avviata la campagna di vaccinazione e la Germania – paese con un numero di morti minore dell’Italia ma che da oggi entrerà in un lockdown duro – fa pressing per poter iniziare a iniettare prima del 25 dicembre il primo vaccino approvato dall’Ema, quello PfizerBioNTech, l’Italia rischia di arrivare in ritardo. Soprattutto dopo l’accelerazione da parte dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, sul via libera al vaccino Pfizer. Oggi il commissario all’emergenza Domenico Arcuri incontrerà i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli per la “riunione finale” sul progetto Primula.

Insomma, l’obiettivo è chiudere il piano vaccini. Nel frattempo la previsione della campagna di vaccinazione, ipotizzata dal governo per fine gennaio, è divenuta, quando tutti si affrettano, estremamente lontana. Tanto più che in Ue l’indicazione è quella di un avvio comune della vaccinazione negli Stati membri. La stessa Europa rischia di essere tra gli ultimi in un mondo, poi, dove Usa, Canada, Arabia Saudita, Russia, Giordania già vaccinano centinaia di persone al giorno. Ieri il quadro europeo è cambiato e i tempi si sono fatti ancora più stretti. Secondo il quotidiano tedesco Bild, infatti, l’Ema autorizzerà il vaccino Pfizer il 23 dicembre, in anticipo rispetto alla data stabilita del 29. Tutto fa pensare che il disco verde possa arrivare prima di Natale perché la stessa agenzia ha annunciato che convocherà una riunione per esaminare i dati su questo vaccino già il 21 dicembre. Sembra che la Germania voglia partire subito con la distribuzione, si parla del 26 dicembre o addirittura del 24.

L’Europa si sta dando una mossa.  E l’Italia? Di certo c’è in gioco la vita di migliaia di persone e, come la stessa maggioranza sussurra al governo, “non c’è un minuto da perdere”, perché “se l’Ema accelera perché non dovrebbe farlo il governo italiano?”.

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