Vaccino Covid di Pfizer: ok prima di Natale. Ma l’Italia resta un rebus

Secondo uno studio dell’Università di Roma Tor Vergata vaccinando contro il Covid l’80% delle persone con più di 60 anni e prevedendo l’inizio delle vaccinazioni il 15 gennaio si potrebbero evitare in 9 mesi 17.000 decessi e veder dimezzati i posti occupati nelle terapie intensive e nei reparti ospedalieri. Iniziando un mese prima gli effetti benefici sarebbero ancora più potenti. Ma c’è da velocizzare l’organizzazione dei punti per la somministrazione del vaccino e da chiarire quando, esattamente, arriveranno le 28 milioni di dosi di vaccino previste per il primo trimestre del 2021 e se qualcosa potrà arrivare prima della fine dell’anno.

Nella prima fase, poi, saranno solo 300 i luoghi di somministrazione del vaccino Pfizer, perlopiù ospedali per le caratteristiche di conservazione del prodotto vaccino. Sono pronti gli ospedali? Si sa che a differenza del vaccino anti-influenzale l’acquisto delle dosi è centralizzato e non saranno le Regioni a doversele procurare. Ma anche in realtà, come la Toscana e l’Emilia Romagna, dove non ci sono deficit strutturali sulla sanità, i tempi non sembrano brevi. Si vaccineranno prima gli operatori sanitari e le Rsa ma se la prenotazione va fatta entro i prossimi due-tre giorni, per la somministrazione si parla ancora di gennaio.

QN.NET

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