La rotta per la ripartenza

Maurizio Tropeano

Alfabeto del Futuro ha dato voce alle sfide dell’innovazione che nascono a livello locale, dal cibo ai robot eccellenze e creatività possono essere moltiplicatori dei miliardi in arrivo dall’Ue: é un’opportunità unica

La rotta per la ripartenza

Il 14 novembre dell’anno scorso, quando La Stampa e i giornali del gruppo Gnn hanno iniziato il viaggio tra le sfide dell’innovazione, nessuno poteva immaginare che nell’alfabeto del futuro avrebbe trovato spazio la voce Covid-19. La pandemia è diventata, di fatto, uno spartiacque dei percorsi di cambiamento. C’è un prima e c’è un dopo dalla scoperta del paziente zero. Ma, come capita spesso, una criticità può trasformarsi in opportunità. Il viaggio che si è concluso ieri sera a Torino, nell’aula del Tempio della Mole Antonelliana, ha permesso di individuare alcune tracce da cui il sistema Italia potrebbe partire per imboccare le rotte della ripartenza. Rotte – dal cibo alle connessioni, dalle reti alle infrastrutture e poi scuola, sanità, inclusione – che possono trovare approdi diversi ma che, per la prima volta forse dalla fine della seconda guerra mondiale, possono trovare una solida base economica: i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea. Non solo i 209 miliardi del Recovery Fund, ma anche quelli del pacchetto Sure, di fatto un sistema di cassa integrazione europeo, quelli che potrebbero arrivare dal Mes e anche i finanziamenti della Bei.

Se i fondi di protezione sono già stati messi a disposizione dall’Ue, quelli per la ricostruzione arriveranno nella primavera 2021. Nei giorni scorsi il governo ha approvato un piano per utilizzarli che per il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sarà un mix tra investimenti e riforme. Il 40% dei fondi (83 miliardi), più del 37% che impone Bruxelles, riguarderà la transizione verde con investimenti massicci in risorse rinnovabili e sostegno allo sviluppo di nuovi settori, come l’idrogeno. Circa 15 miliardi serviranno a un vasto programma di efficientamento energetico, cablaggio e messa in sicurezza di scuole e ospedali. Per l’edilizia privata ci sarà l’estensione del superbonus 110%. Il 20% (42 miliardi) sarà invece destinato ai progetti sul digitale.

Già, ma come rendere concrete queste indicazioni? «Noi – spiega Massimo Giannini, direttore de La Stampa e responsabile del gruppo editoriale GNN – siamo partiti dai territori dove spesso si nascondono le ricchezze e e le eccellenze di questo paese. Lì si trovano le idee e la forza che, unite alle istituzioni locali e nazionali potranno la scintilla della ricostruzione, gli strumenti per riprenderci il futuro perché questa volta i soldi ci sono e sono tanti». Come farlo? «Abbiamo scelto come tappa finale del nostro evento – spiega Luca Ubaldeschi, direttore del Secolo XIX e responsabile editoriale di Alfaberto del Futuro – il museo nazionale del cinema perché è un luogo che esprime la creatività e per uscire da questo film orribile che è stato il 2020 ci serve davvero tanta creatività».

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