Amendola, il ministro Affari Ue: «Le liti frenano il Recovery. Così arriviamo in ritardo»
Dei 209 miliardi quanti andranno alla Sanità? Dovrebbe essere il settore più potenziato, sarà così?
«La
proposta iniziale sulla Sanità è di 9 miliardi, dedicati esclusivamente
agli investimenti, più altri 4 miliardi per l’efficientamento delle
strutture pubbliche. Molti sostengono di voler alzare i saldi, bene, se
ne discuterà in Parlamento. Con una premessa regolamentare: nel Next
Generation sono da considerare solo spese per investimento, delle quali
più del 60% sono vincolate a progetti sul green e sul digitale. Inoltre i
fondi del Recovery vanno inquadrati in una logica complementare con gli
oltre 100 miliardi del Qfp (Quadro finanziario pluriennale, ndr) e le
risorse del bilancio nazionale che sulla Sanità sono stati ingenti negli
ultimi periodi. Ma su questo punto, come sui saldi complessivi, la
proposta è aperta a modifiche, purché se ne discuta senza slogan e carte
alla mano».
I governatori del Sud sostengono che i loro territori saranno penalizzati.
«Le
risorse per il riscatto del Mezzogiorno ci sono e incideranno sul
divario Nord-Sud. Da settembre con il presidente Bonaccini raccogliamo
un lavoro comune con tutte le Regioni italiane. È offensivo dire che
siamo sordi alle proposte di quelle del Sud. Però ribaltiamo la logica:
la distribuzione dei fondi del Next Generation avviene su linee guida
programmatiche, non su una redistribuzione territoriale delle risorse.
Quindi in alcune linee si inciderà molto di più sul divario Nord-Sud,
viste le carenze strutturali del Mezzogiorno. Del resto, la cooperazione
con le Regioni meridionali è totale».
Altro tema che agita il governo è quello del Mes. Voi del Pd insistete, ma M5S non cede. L’Italia prenderà quei soldi?
«Sono
coerente, la mia posizione non cambia: si decida in base a un’analisi
di fabbisogno ed effetti sul debito, tenendo anche conto del contesto
che stiamo vivendo e della sua evoluzione. Non ci giriamo intorno, in
Parlamento forze dell’opposizione e della maggioranza sono contro il Mes
e non è un tema di cui non si può tenere conto».
Crede
che alla fine Renzi andrà fino in fondo? Il 2022 si aprirà con una crisi
di governo? Non le sembra uno scenario “lunare”, visto dagli italiani
che sono alle prese con una delle emergenze sanitarie più gravi della
storia e con una conseguente crisi economica che morde milioni di
famiglie?
«Ripeto, noi siamo fermi in Consiglio dei ministri
dal 7 dicembre per una verifica politica di cui ancora non si vede via
d’uscita. Il mio partito con il segretario Nicola Zingaretti ha detto
chiaramente che per noi questo impasse è deleterio, rischia anche di
essere incomprensibile ai nostri partner europei. Mi auguro che presto
si arrivi realmente a decidere come procedere. Al momento, per i
tecnici, al lavoro senza un indirizzo politico del governo e del
Parlamento, è difficile fare di più».
Il Pd chiede al
presidente del Consiglio una maggiore iniziativa, un “cambio di passo”
come amano dire i politici. Conte è stato troppo attendista, troppo
fermo?
«Credo che il presidente, come tutto il governo, tra
prima e seconda ondata di Covid 19 abbia dovuto fare fronte a delle
scelte complicate sia dal punto di vista sanitario che per garantire
coesione economica e sociale. Alle critiche non ci siamo mai sottratti,
ma questo sforzo ha sicuramente pesato sulle tabelle di marcia delle
ultime settimane. Resto convinto che questa era ed è la priorità degli
italiani».
Come se ne esce?
«Io mi auguro se
ne esca con una buona dose di realismo poiché mi hanno insegnato che le
sorti di un partito sono legate alla lettura dell’interesse generale del
Paese. Fatta questa premessa, se davvero le forze che compongono la
maggioranza non sono in grado di trovare un compromesso, a mio avviso
non restano che le urne».
L’Ue dovrebbe celebrare il Vaccino-day il 27 dicembre. Molti osservatori ritengono però che Bruxelles si sia mossa in ritardo visto che altri Paesi, Stati Uniti e Gran Bretagna tra gli altri, sono partiti prima.
«Mi lasci dire che la certezza che il 27 dicembre inizierà la campagna vaccinale anti Covid in tutta Europa mi rende orgoglioso di essere europeo. E’ il più bel regalo che potessimo ricevere in questo Natale dall’Europa unita. Parlare di ritardi in questo momento è come guardare al dito anziché alla luna».
IL MESSAGGERO
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