Virginia Raggi assolta: «Ora penso a Roma. Volevano farmi fuori, fermato l’inciucio con il Pd»

A chi ha chiesto ieri di avere «la decenza di tacere»?
«Sono stata lasciata sola, politicamente, a gestire la città più complessa d’Italia. Quando mi hanno consigliato qualche “esperto” me ne sono dovuta pentire… Ho fatto sicuramente qualche errore all’inizio, ma soltanto chi non fa non sbaglia mai. Diciamo che in questi anni ho imparato tanto. E ora posso anche permettermi di dire che c’è chi parla a vanvera. Tutti campioni della chiacchiera».

Di Maio da capo politico avrebbe potuto fare di più?
«Il capo politico è Crimi. Diciamo che tutto il M5S avrebbe potuto e forse dovuto fare di più».

Chi l’ha chiamata dopo l’assoluzione? Grillo? Di Battista? Il premier Conte? 
«Le telefonate vanno fatte prima. Mi ha fatto piacere avere alcune conferme da parte di chi già sento spesso».

Pensa che ci sia qualche margine per un appoggio del Pd alla sua corsa? 
«Le ribadisco che non amo gli inciuci di palazzo. Sono una persona concreta. C’è una legge di bilancio: si adoperino per Roma. Il favore non lo fanno a me, ma ai romani».

Virginia Raggi, così dopo la sentenza la sindaca punta alla ricandidatura

È un retroscena che avrà sentito, può replicare: baratterebbe mai un posto di governo con la ricandidatura a sindaco? Glielo hanno chiesto?
«Ma lei lascerebbe mai Roma? È la mia città, una delle più belle al mondo. Mi sto dannando per risollevarla dal baratro nel quale era sprofondata. E l’abbandono proprio ora? Voglio dare continuità al lavoro svolto. Nessuno tornerebbe mai al passato: miliardi di debiti che si tramutano in nuove tasse sui cittadini, periferie abbandonate, bus vecchi e illegalità diffusa. Si ricorda com’era piazza Venezia quattro anni fa? Ora è stata totalmente rimessa a nuovo». 

Prima ha accennato agli errori. Cosa non rifarebbe?
«All’inizio mi sono fidata troppo di chi non lo meritava. Comunque non è passato giorno in cui io non abbia lavorato fino a notte tarda per la mia città. Questo non posso rimproverarmelo». 

Tre progetti entro 6 mesi per Roma.
«Un unico grande progetto: riportare investimenti per rilanciare il lavoro e ridisegnare la città. Davanti a noi abbiamo il Giubileo del 2025 e la candidatura a Expo 2030. Faccio un appello a tutte le forze sane: lavoriamo insieme. Intanto stiamo rifacendo le strade, rimettendo a posto i parchi, recuperando le periferie e risanando Atac con l’acquisto di 900 bus». 

Il M5S ha problemi di selezione della classe politica. Cambierà la squadra per la ricandidatura? C’è chi ha mostrato limiti evidenti.
«Chi lavora per la città non ha nulla da temere». 

Nel 2021 la appoggeranno anche liste civiche, oltre al M5S? 
«Le porte sono aperte per chiunque voglia proseguire per la strada del cambiamento. Tanti sui territori, nelle periferie, vogliono impegnarsi con noi, al di fuori dei salotti e dei giochi di potere. Chi vuole lavorare con onestà e nell’interesse dei romani è il benvenuto».

IL MESSAGGERO

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