Tutti in coda in autostrada per la fuga dal Nord. Le città in tilt da shopping
Controlli anche sui ristoranti, che nei giorni «rossi» dovranno essere rigorosamente chiusi. Molti ristoratori lamentano di aver già preso numerose prenotazioni e, quindi, di perdere soldi e forniture. E sui social c’è già chi annuncia che non rispetterà i divieti.
Ieri intanto in tutte le principali città italiane le zone commerciali sono state prese d’assalto. A Roma assembramenti in molte vie del centro malgrado i controlli rafforzati di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e polizia locale. Chiuso per troppo affollamento un tratto di via del Corso e le fermate metro Spagna e Flaminio. A Milano folla in piazza del Duomo e nelle vie dello shopping, e qualche momento di tensione nella Galleria Vittorio Emanuele, dove gli ingressi sono contingentati. A Napoli stesse scene, al punto che il sindaco Luigi De Magistris firma un’ordinanza in cui minaccia di chiudere il lungomare e altre 49 strade centrali in caso di assembramenti e poi la ritira. Anche perché nel frattempo il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha emesso un’ordinanza in cui tutta la Campania torna in zona arancione fino al 23 dicembre. Decisione che provoca la protesta di commercianti e risotratori, che nel capoluogo arrivano a bloccare il lungomare all’altezza di piazza Vittoria.
IL GIORNALE
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