Covid, la nuova variante «inglese» è più pericolosa delle precedenti?
1. Che cosa sappiamo della variante «inglese»?
Il nuovo ceppo di Sars-CoV-2, chiamato «VUI-202012/01» (variant under investigation) è stato identificato per la prima volta a metà settembre a Londra e nel Kent, contea a Sudest della capitale. In queste aree, da minoritario, è diventato predominante in poco più di due mesi. Presenta diverse mutazioni, tra cui la principale (N501Y) a livello della proteina spike, che il virus utilizza per legarsi alle cellule umane tramite il recettore ACE2. Un aspetto potenzialmente preoccupante, perché tutti i vaccini disponibili o in arrivo hanno l’obiettivo di indurre la produzione di anticorpi neutralizzanti contro la spike. Gran parte della comunità scientifica considera però improbabile che i vaccini risultino inefficaci contro il nuovo ceppo di Sars-CoV-2.
2. Perché molti Paesi, tra cui l’Italia, hanno sospeso i voli in arrivo dalla Gran Bretagna?
Dalle prime osservazioni sembra che la nuova variante abbia un’aumentata efficacia replicativa rispetto alle precedenti, ovvero sia in grado di diffondersi con più velocità. Questo non significa che sia più letale, ma il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, ha ammesso che nel Paese la situazione è «fuori controllo». L’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato di «segnali preliminari che indicano come il virus sia in grado di diffondersi più facilmente tra le persone e possa influenzare le prestazioni di alcuni test diagnostici».
3. Quali sono le varianti principali osservate dall’inizio della pandemia?
La «D614G» è comparsa in Italia tra febbraio e marzo e a giugno era presente in tutto il mondo, con una trasmissione più veloce rispetto al virus originario di Wuhan, in Cina. Una seconda variante (chiamata «20A.EU1») è comparsa a giugno nel Nordest della Spagna e si rapidamente diffusa nel resto d’Europa, contribuendo alla seconda ondata. All’inizio di novembre un nuovo ceppo è stato individuato in alcuni allevamenti di visoni in Danimarca (mutazione «Y453F»): è verosimile che l’infezione sia stata passata agli animali dall’uomo e dai visoni ritrasmessa agli addetti agli allevamenti con la nuova mutazione. Sono stati abbattuti 17 milioni di animali per eliminare il serbatoio ed evitare che continuasse la trasmissione all’uomo, che ha riguardato un migliaio di persone.
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