Comunali a Roma, sale il rischio rinvio. Rottura finale tra Pd e Calenda

di Giovanna Casadio

L’alleanza con i 5 Stelle è tolta di mezzo, ma per il Pd si allontana anche l’appoggio a Carlo Calenda. La giostra politica per il Campidoglio comincia a girare.

Non c’è un “niet” di Zingaretti al leader di Azione in campo per l’elezione a sindaco di Roma. Perlomeno non ora, dal momento che alle amministrative mancano molti mesi, soprattutto se slitteranno dalla primavera all’autunno a causa del Covid. Tuttavia nel day after dell’assoluzione di Virginia Raggi – la sindaca grillina uscente e ricandidata – si inizia a giocare a carte scoperte. Un tweet ieri di Calenda prende di mira il segretario dem. Una frase di Zingaretti, rilanciata e commentata dai deputati democratici, dice: “Abbiamo l’occasione di realizzare un nuovo patto fondato sulla sostenibilità sociale e ambientale per crescere meglio e trovare lavoro. Servono coraggio, innovazione, creatività e velocità, serve spirito di servizio. Dobbiamo farlo soprattutto per le giovani generazioni”. Calenda commenta così: “Ma anche volere bene alla mamma e auspicare la pace universale”. amministrative 2021

Comunali a Roma, il rilancio di Raggi: sfiderò io la destra al ballottaggio

di Marina de Ghantuz Cubbe 21 Dicembre 2020

Per Zingaretti sta qui la riprova che Calenda è inaffidabile e indisponibile a entrare in una logica di coalizione. Perché i rapporti si coltivano, non si dileggiano. Davvero Calenda vorrebbe unire il centrosinistra con l’appoggio del Pd? Allora forse non dovrebbe irridere alle primarie, che il Pd vuole fare. Calenda ha detto che non intende sottoporsi a “questa buffonata delle primarie”, ma i Dem le hanno previste nella loro road map. “Calenda ribadisce di andare per la sua strada, così come noi andiamo per la nostra: tavolo di coalizione e primarie”, rilanciano dal Nazareno. Il Pd, certamente in impasse, non ha un nome di peso per Roma. E con Calenda diventa ogni giorno di più un legame “fratelli coltelli”. La perplessità è che il leader di Azione a parole affermi di aspettare a fine gennaio la decisione dem per la Capitale, ma intanto boicotti e si tiri fuori dal tavolo del centrosinistra. Non è la sola ragione del progressivo allontanamento Zingaretti-Calenda, proprio quando sembrava una unione di fatto, perché il flirt tra Pd e 5 Stelle, ormai compatti sulla Raggi, è tramontato.

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