Infermieri, turni massacranti e stipendi ridotti all’osso. “Conte ci elogia? Una beffa”
, di CLAUDIA MARIN
Infermieri d’Italia. Sessantasette morti per Coronavirus, sei suicidi, l’ultimo, un giovane di 28 anni, che non ha retto allo stress enorme dei reparti Covid. Quattrocento contagiati al giorno per un totale provvisorio di oltre 34mila. Da un anno senza ferie e permessi, spesso senza neanche la pausa pranzo o quella minima per andare in bagno, con turni impossibili e spostamenti repentini da un reparto all’altro. Tutto questo per poco più di 1.300-1.600 euro mensili. Mentre nel resto d’Europa le stesse figure guadagnano tra il 30 e il 50 per cento in più.
“Però a noi ci mettono sulla moneta da due euro, ci dicono che siamo eroi e ci vogliono anche vaccinare per primi, come fosse un riconoscimento – accusa Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, il sindacato più rappresentativo della categoria, con oltre 45mila infermieri iscritti –. E invece si tratta solo di una presa in giro. Sì, il governo ci ha preso in giro. E siamo davvero stanchi di essere portati a esempio, salvo essere traditi quando si tratta di attribuirci riconoscimenti reali e non solo di facciata”.
Potrebbe sembrare paradossale, eppure la decisione di celebrare il valore degli operatori sanitari (medici e infermieri) effigiandoli su una moneta da 2 euro, così come la notizia che sarà proprio un’infermiera dell’ospedale Spallanzani di Roma la prima a essere vaccinata in Italia il 27 dicembre, più che far piacere fa andare su tutte le furie i rappresentanti della categoria. Anche perché un miglioramento era stato loro prospettato dal premier in persona. “Ricordo ancora – insiste Bottega – quando il presidente Conte il 25 marzo in Parlamento disse ’non ci dimenticheremo di voi’. Abbiamo il video delle sue promesse”.
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