Cortina d’Ampezzo, cercasi sacrestano: e ora c’è la fila. Anche i laureati tra i 95 candidati

«Per quanto riguarda vitto e alloggio non abbiamo ancora preso una decisone definitiva». La parrocchia è rimasta senza sacrestano dopo che per 60 anni questo compito era stato svolto in modo inappuntabile dai componenti di una stessa famiglia di una vicina valle ladina, che si passavano la «carica» di padre in figlio. «L’ultimo sacrestano — dice don Ivano — è stato Giovanni Suani che ha lasciato il suo incarico portato avanti per 20 anni. Quindi finora non ci eravamo mai trovati di fronte a questo problema». Durante questi ultimi mesi in cui il posto è stato «vacante», a occuparsi della custodia e della pulizia della settecentesca chiesa parrocchiale dedicata ai santi Filippo e Giacomo, assurta nel 2011 a basilica minore, è stata una signora di Cortina, piena di buona volontà, in attesa della ricerca di un sacrestano a tempo pieno.

«Tra chi ci ha risposto — dice il parroco —, un terzo è legato in qualche modo all’ambiente ecclesiastico, persone che hanno fatto già il sacrestano anche in forma di volontariato, ma gli altri sono in cerca di occupazione, e hanno chiesto di essere assunti per poter mantenere la famiglia. Non possiamo accontentare tutti, ma questo ci fa capire la situazione in cui ci ritroviamo». Don Ivano è stato anche lui contagiato in novembre dal Covid-19, ma si è ben ripreso. È molto apprezzato da paesani e turisti, credenti e non credenti. Non solo per le sue prediche, mai banali o noiose, ma anche perché, pur indossando l’abito talare, non stenta a farsi vedere anche in borghese in sella alla sua e-bike o sugli sci. «Cerchiamo persone — conclude — che non si preoccupino del ruolo, ma del servizio da dover rendere alla chiesa e al popolo di Dio».

CORRIERE.IT

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