Vaccino Covid, il direttore dell’Aifa: «A settembre protetto il 70%, ospedali sicuri in tre mesi»


Quando potremo avere un numero cospicuo di dosi a disposizione? Avremo anche altri tipi di vaccini come Moderna e AstraZeneca?
«Cominceremo in gennaio a vaccinare a un ritmo discretamente alto di oltre 350mila dosi a settimana, circa un milione e mezzo di persone al mese. Sarà così, per le informazioni di cui disponiamo attualmente, per i primi due o tre mesi del 2021. Ma i tempi di approvazione potrebbero essere diversi per Moderna, che sembra imminente, rispetto ad AstraZeneca. Occorre vedere i dati che esamineremo a livello europeo come Ema di cui l’Aifa si sente naturalmente parte integrante».


Però con un milione e mezzo di persone vaccinate al mese, a fine 2021 appena 18 milioni di italiani saranno immunizzate.
«Faccio quel calcolo sulla base della situazione attuale, che però è destinata a mutare quando aumenteranno forniture e, presumibilmente, i vaccini autorizzati».

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Si potrebbe ipotizzare, per velocizzare la vaccinazione, di assegnare alle categorie di cittadini prodotti differenti? Ad esempio Pfizer a categorie fragili e AstraZeneca a più giovani?
«Lei sta correndo troppo. In Italia si è deciso che Aifa valuti ogni nuovo vaccino per quanto riguarda il suo profilo comparativo, rispetto agli altri già disponibili, e che indichi quale dovrebbe essere raccomandato o preferito per quali categorie di individui. Le politiche vaccinali sulle categorie a rischio a cui dare priorità spetta invece al Ministero della Salute. Sono scelte complesse, anche dal punto di vista etico e sociale. Quindi si vedrà in base alle evidenze scientifiche, alla effettiva disponibilità dei vaccini e anche all’andamento della epidemia».


Quando avremo un numero sufficiente di persone vaccinate?
«Se per sufficiente intendiamo una percentuale di vaccinati superiore al 70% della popolazione italiana allora credo che sarà dopo l’estate del 2021. Ma se pensiamo invece a una serie di importanti passi intermedi quali ospedali Covid free, posso dire che già a febbraio-marzo vedremo i benefici così come per quanto riguarda il personale sanitario della RSA».

IL MESSAGGERO

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