Recovery, la sfida di Renzi a Conte: “Vietato sbagliare, ecco le nostre richieste”
di Giovanna Vitale
Trenta pagine per “inchiodare il premier ai contenuti”: evidenziando tutte le imprecisioni, le incongruenze, gli errori talvolta grossolani presenti nel Piano nazionale di ripresa partorito da Palazzo Chigi. Le ultime cinque per avanzare proposte, suggerimenti e correzioni “all’insegna del merito, senza polemiche pretestuose né ideologiche”. È quasi pronto il documento di Italia viva, che entro domani verrà inviato a Conte e probabilmente illustrato, nel tardo pomeriggio, da Matteo Renzi in Senato. i fondi ue
Sul Recovery plan i tempi si allungano. Il Pd: niente pigrizie
Un documento diviso in due parti – una destruens, per segnalare ciò che Iv non condivide; l’altra costruens, per indicare alcuni punti irrinunciabili – al quale l’ex presidente del Consiglio ha lavorato personalmente, in stretta collaborazione non solo con i suoi parlamentari, ma anche con un gruppo di esperti cui ha inviato la bozza del Recovery plan per ricevere contributi utili a migliorarlo. Un lavoro di squadra “che abbiamo fatto in cinque giorni”, si è complimentato il senatore di Firenze con i suoi, “e se Conte ci avesse dato retta, iniziando la discussione in Parlamento ad agosto, come gli avevamo suggerito noi il 22 luglio, a quest’ora non saremmo così indietro”.
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