La crisi di governo ormai a un passo. Dopo la Befana salta tutto
Le urne si aprirebbero in pochi mesi (inizi marzo) e con il Rosatellum: pur sapendo di perderle, a danno del centrodestra, Pd e M5s si giocherebbero la carta di Conte candidato premier. Ma non a capo di un suo partito, come si dice (toglierebbe solo voti a Pd e M5s, un vero harakiri), bensì alla Prodi (leader senza partito) o a capo del M5s.
Qui, però, la palla passerà al Capo dello Stato. Davvero Mattarella non vede l’ora di mandare il Paese al voto? Difficile. Cercherà di formare un nuovo governo prima di rassegnarsi alle urne. Quel governissimo di cui si favoleggia da mesi e che ha in Mario Draghi il candidato. Ma si potrebbero anche esplorare soluzioni inedite. Renzi, con Berlusconi, si sarebbe spinto al punto da offrire i suoi voti per far nascere un governo di… centrodestra. Salvini avrebbe detto sì, la Meloni ha opposto un niet assoluto. Fantapolitica? Forse, ma la crisi del Conte bis è a un passo.
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