Rivoluzione verde, infrastrutture, digitalizzazione, le prime tre voci di spesa del Recovery plan italiano
E’ probabile però che il piano subisca forti modifiche, alla luce delle richieste dei partiti di maggioranza. Tutti, per esempio, stanno chiedendo di aumentare gli stanziamenti per la sanità. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, vorrebbe diminuire la parte di spesa destinata agli incentivi (per esempio il Superbonus caro ai 5 Stelle) e aumentare quella per gli investimenti, che avrebbero un impatto maggiore sull’aumento del Pil. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha auspicato una riduzione del numero di progetti e una loro concentrazione su quelli a più alto impatto sulla crescita. Conte e Gualtieri frenano invece rispetto alla richiesta di Matteo Renzi (Italia viva) di aumentare la quota di risorse per progetti aggiuntivi perché, trattandosi di prestiti, farebbero aumentare il debito pubblico, già vicino al 160% del Pil, allungando i tempi di rientro, con possibili ripercussioni negative sui mercati. Le trattative nella maggioranza continuano. Ma «bisogna accelerare», ammonisce Conte, che vuole presentare il piano definitivo a Bruxelles a febbraio.
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