Conte-Renzi, la distanza aumenta. Iv pronta alla crisi. Monta l’insofferenza Pd


Un braccio di ferro destinato a bloccare anche il varo del Recovery fund e che condanna il governo a vivacchiare proprio quando lo stesso Conte dice che occorre correre, come gli chiede Bruxelles. Uno sbocco allo stallo non si è visto ieri e così potrebbe toccare a Renzi mettere in atto i suoi ultimatum ritirando i ministri di Italia Viva dal governo e costringendo Conte ad andare in Parlamento. La caccia ai responsabili è in corso a palazzo Madama, ma la vita del governo sarebbe comunque breve e le elezioni più vicine. A meno che non spunti una nuova maggioranza in Parlamento con l’aiuto del centrodestra. Nel timore che ciò possa accadere Giorgia Meloni ha presentato una mozione di sfiducia nel tentativo di bloccare fughe in avanti.


Dal Quirinale Sergio Mattarella osserva con preoccupazione le tensioni interne alla maggioranza e scruta le mosse dell’ex premier convinto che le soluzioni possibili in questa legislatura per assicurare un governo al Paese siano esaurite. Ovviamente rispetterà il voto delle Camere qualora dovessero confermare in qualunque modo e composizione una fiducia all’attuale esecutivo. Sembra però difficile che possa ergersi a protagonista di nuovi tentativi di salvare la legislatura già in parte minata dal referendum costituzionale che ha ridotto i parlamentari. Allo stesso tempo sembra improbabile che in caso di caduta dell’attuale esecutivo si possa mandare in Parlamento un nuovo governo sprovvisto di un accordo politico e a caccia di pattuglioni di responsabili.

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