Covid, come sarà il 2021? Gli scienziati: restrizioni fino all’anno successivo


Ben 57.647 decessi, cioè il 69% del totale, sono stati di persone positive al Covid-19. Mentre le morti ascrivibili esclusivamente al Sars-CoV2 sono il 9,5% del totale. «Durante la prima ondata epidemica (febbraio-maggio) questa quota è stata del 13% – si legge – mentre nella seconda ondata il contributo complessivo dei decessi Covid-19 è passato al 16% a livello nazionale». Se si considerano i contributi per fasce di età la mortalità per Covid-19 ha «contribuito al 4% della mortalità generale nella classe 0-49 anni, all’8% nella classe 50-64 anni, all’11% nella classe 65-79 anni e all’8% negli over 80». Da segnalare come tra gli under 50 la mortalità nel 2020 sia risultata inferiore alla media dei 4 anni precedenti. Un dato esplicabile non solo con la minore letalità dell’epidemia al di sotto dei 50 anni, ma anche con la riduzione della mortalità per cause accidentali dovuta a lockdown, blocco della mobilità e delle attività produttive.


Intanto i dati di ieri prolungano il trend registrato nei giorni scorsi: aumentano i nuovi casi (16.202) in virtù dell’aumento dei tamponi (169.045) che, va sottolineato, restano ancora decisamente pochi. Nelle ultime 24 ore diminuiscono anche in maniera significativa i decessi (575 contro 659 di martedì), ma i dati del 29 dicembre erano drogati da un ritardo nella comunicazione delle morti da parte di alcune regioni. Sostanziale stabilità anche tra i ricoverati in terapia intensiva che sono stati 21 in meno (totale di 2.528). In lieve calo quelli nei reparti ordinari, diminuiti di 96 unità, per un totale di 23.566.

IL MESSAGGERO

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