Dal mondo, 13 immagini simbolo del 2020
Applausi, rabbia e angoscia: l’anno spagnolo visto da un balcone
Il Coronavirus ha posto la Spagna al centro dell’attenzione mondiale.
Il rumore di ciò che accadeva nel mondo contrastava con il silenzio del Paese: nei 100 giorni di lockdown della prima ondata non si sentivano più le voci delle persone per strada, né i rumori dei passi e della vita di sempre.
Il silenzio si interrompeva inesorabilmente alle 20:00, quando gli spagnoli uscivano sui balconi e applaudivano gli operatori sanitari in segno di ringraziamento per il loro lavoro. Era un gesto di solidarietà, ma esprimeva soprattutto il bisogno di vedere altre persone, di sapere che c’era vita fuori dalle proprie case.
L’aumento delle morti da Coronavirus, però, ha trasformato l’apprezzamento per il lavoro degli operatori in prima linea in rabbia contro il governo, e dagli applausi si è passati a un fragore di pentole e padelle in segno di protesta. Il Paese si è spaccato: in un anno in cui si sono avuti quasi 50.000 morti e 1,8 milioni di contagi, la gratitudine per i lavoratori in prima linea si è confusa con la rabbia e l’angoscia. Un’angoscia superata soltanto da quella dei parenti che non hanno potuto dire addio ai loro cari.
Per la Spagna il 2020 è stato l’anno del silenzio.
— Guillermo Rodriguez, HuffPost Spain
Patrick Hutchinson, l’eroe britannico dei nostri tempi
A giugno Patrick Hutchinson, attivista e sostenitore del movimento Black Lives Matter, ha portato in salvo il contromanifestante di estrema destra Bryn Male durante un momento di tensione in una manifestazione del BLM nel centro di Londra.
L’immagine è stata scattata da Dylan Martinez, fotografo dell’agenzia di stampa Reuters, ed è subito diventata virale. Molti hanno accolto Hutchinson come un eroe.
L’attenzione dei media si è concentrata sulla foto, che è stata pubblicata sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo ed è apparsa su dei manifesti nella capitale britannica.
“Il punto non era soltanto salvare una vita, ma anche una salvare una narrazione e impedire che fosse distorta da un fatto negativo come la morte di una persona”, ha commentato Hutchinson durante un’intervista a cuore aperto rilasciata all’HuffPost UK.
Alcuni hanno però contestato la popolarità dell’immagine, sostenendo che la politica della rispettabilità e l’idea che le persone nere debbano rispondere con gentilezza al razzismo o alla violenza non serve affatto a proteggerle.
— Nadine White, HuffPost UK
“Un’immagine straordinaria per mostrare la coscienza sociale del calcio”
Il 17 giugno gli spalti del Villa Park di Birmingham erano deserti, ma per l’intera Inghilterra è stato un orgoglio vedere i giocatori e la terna arbitrale inginocchiarsi prima dell’inizio dell’incontro, il primo dopo l’interruzione della Premier League a marzo.
Dopo aver fischiato il calcio d’inizio, l’arbitro Michael Oliver e gli assistenti di gara si sono inginocchiati per circa 10 secondi insieme ai giocatori in segno di solidarietà con il movimento Black Lives Matter.
A immortalare la scena in tempo reale è stato il telecronista di Sky Sports Rob Hawthorne: “Guardate cosa succede”.
“Tutti i giocatori si sono inginocchiati, anche l’arbitro: è un’immagine potente che mostra la coscienza sociale del calcio”, ha commentato.
L’incontro tra Aston Villa e Sheffield United si è giocato in uno stadio vuoto ed è finito 0 a 0. Tuttavia, da allora, i calciatori si sono inginocchiati prima dell’inizio di ogni partita della Premier League.
— James Martin, HuffPost Global
In Australia i grattacieli diventano prigioni
Uno dei 3.000 abitanti del complesso residenziale posto in isolamento a Melbourne, in Australia, guarda fuori dalla finestra e preme le mani contro il vetro.
Il drastico lockdown imposto nella seconda città australiana ha messo in luce la linea dura adottata dal governo per reagire alla diffusione di COVID-19 tra le persone più vulnerabili.
“Guardavo fuori dalla finestra e non vedevo infermieri, né addetti alle pulizie o cibo, ma solo tanti poliziotti”, così Emel Evcin, madre quarantaduenne di due figli, ha descritto la situazione parlando al telefono dal suo trilocale. “Non sembra di essere in isolamento, ma in carcere”.
Alcuni giorni prima più di 500 agenti di polizia armati hanno circondato gli edifici senza preavviso, imponendo l’isolamento dopo che alcuni residenti sono risultati positivi al Coronavirus.
I residenti hanno passato sei settimane chiusi in casa senza poter uscire, aspettando che qualcuno portasse loro da mangiare, e ciascun piano delle torri era controllato da due agenti di polizia.
Al 22 dicembre l’Australia registrava più di 28.000 casi e oltre 900 vittime.
— Sasha Belenky, HuffPost Australia
Ci separa un fiume
Questa foto, scattata a luglio dal fotografo di Reuters Carlos Osorio, è diventata virale poiché riassume la tensione tra Canada e Stati Uniti durante la pandemia di COVID-19.
L’immagine mostra due barche impegnate nel celeberrimo Maid of the Mist, il tour in barca delle cascate del Niagara. Sullo sfondo si nota un’imbarcazione statunitense punteggiata di turisti con impermeabili blu, e piena al 50% secondo le regole dello Stato di New York. In primo piano, un’imbarcazione canadese con soli sei passeggeri, come previsto dalle norme provinciali dell’Ontario.
Con il confine indifeso più lungo del mondo ancora chiuso, la foto delle due imbarcazioni offre uno spaccato dei diversi approcci dei due Paesi alla lotta contro il Coronavirus.
Il Canada ha registrato 515.000 casi e 14.332 vittime. A sud del confine, gli Stati Uniti hanno registrato 18,1 milioni di casi e 320.000 vittime.
— Andrew Yates, HuffPost Canada
Un caso alla George Floyd nel Québec spinge il Canada alla resa dei conti
La morte di una donna Atikamekw, che nei suoi ultimi istanti di vita ha trasmesso in streaming gli insulti razzisti subiti da alcuni operatori sanitari, ha spinto il Québec a una resa dei conti sulle questioni razziali. Alcuni hanno parlato di Joyce Echaquan come della “George Floyd” della provincia Canadese.
La trentasettenne, madre di sette figli, è morta il 28 settembre all’ospedale di Joliette, a tre ore d’auto dalla sua casa nella riserva Manawan delle Prime Nazioni. Poco prima di morire ha postato un video live su Facebook in cui la si vede legata a una barella mentre due operatori sanitari la ricoprono di insulti razzisti.
“Sei proprio una stupida”, le dice in francese una degli operatori. “Se muore è meglio”, borbotta dopo, aggiungendo che Echaquan ”è buona solo per una scopata”. La sua morte è avvenuta pochi minuti dopo.
La storia di Joyce ha alimentato gli appelli a far cessare il razzismo sistemico nel Québec, e ha spinto la provincia a investire 11 milioni di dollari per garantire la sicurezza delle popolazioni indigene all’interno del sistema sanitario.
— Émilie Clavel, HuffPost Québec
I richiedenti asilo in Grecia costretti a fuggire. Di nuovo
In questo momento del 9 settembre, un ragazzo porta in braccio un bambino mentre i migranti fuggono da uno dei campi profughi più grandi e tristemente noti d’Europa.
Più di 12.000 uomini, donne e bambini sono fuggiti in preda al panico dai container e dalle tende verso i campi e gli uliveti vicini, mentre l’incendio distruggeva la maggior parte del sovraffollato e squallido campo di Moria, sull’isola di Lesbo.
Il campo, costruito per ospitare circa 2.750 persone, è stato a lungo oggetto di critiche e ritenuto un simbolo degli errori dell’Europa in materia di politiche migratorie.
L’incendio è divampato poche ore dopo la segnalazione di 35 casi di Coronavirus all’interno del campo da parte del Ministero dell’immigrazione. Con più di 10.000 persone oltre il limite massimo previsto, il distanziamento sociale era diventato del tutto impossibile. Per giorni, dopo l’incendio, uomini, donne e bambini hanno continuato a dormire sotto ripari improvvisati fatti di canne, coperte e tende salvate dalle fiamme.
— Antonis Fourlis, HuffPost Greece
Questa foto del voto anticipato a New Orleans è una perfetta sintesi del 2020
Il 16 ottobre, con l’inizio del voto anticipato per le elezioni presidenziali statunitensi, Dana Clark e il figlio Mason, di 18 mesi, aspettano in coda al municipio a New Orleans.
Non sapendo in quanti avrebbero avuto una mascherina, ed essendo accompagnata da un bambino piccolo che non l’aveva, Clark ha scelto di utilizzare una copertura protettiva. La donna lavora come insegnante e ha voluto adottare tutte le misure di sicurezza per proteggere i suoi studenti.
Se questa immagine è diventata virale è perché sintetizza perfettamente il 2020 negli Stati Uniti: un anno caratterizzato da elezioni caotiche con affluenza record, discriminazioni razziali e, come se non bastasse, una pandemia.
— Chris McGonigal, HuffPost U.S.
La danza francese per la sopravvivenza della cultura
I 180 ballerini, completamente vestiti di nero ad eccezione di un naso rosso da pagliaccio, hanno messo in scena una protesta silenziosa contro la chiusura protratta dei luoghi di cultura in Francia, come cinema, teatri e musei.
Il gruppo, chiamato “Les Essentiels”, si è esibito a Montpellier, nel Sud della Francia, con un mimo che rappresenta l’uccisione della cultura in un Paese orgoglioso della sua ricca eredità culturale.
I lavoratori del settore culturale francese, insieme a ristoranti e discoteche, sono tra le categorie più colpite dalle misure di contenimento ordinate dal governo nel tentativo di frenare la diffusione del Coronavirus.
Attori, musicisti e ballerini, che il governo francese considera lavoratori “non essenziali”, si sentono vittime sacrificali sull’altare del distanziamento sociale. Non sanno ancora se a gennaio potranno tornare a dedicarsi alla loro arte.
— Geoffroy Clavel, HuffPost France
Un’iniezione di fiducia, per tutti
È bastato un attimo.
Poco prima delle 7 di mattina, a Coventry, in Inghilterra, Margaret Keenan è diventata la prima persona al mondo a ricevere il vaccino anticovid Pfizer/BioNTech.
Keenan, che ha vissuto a Coventry per 60 anni dopo esservisi trasferita da Enniskillen, nell’Irlanda del Nord, indossava una maglietta blu di Natale a sostegno del servizio sanitario nazionale britannico.
“Per me è un grande privilegio essere la prima persona a ricevere il vaccino anticovid”, ha dichiarato Keenan, 90 anni. ”È stato il miglior regalo di compleanno che potessi desiderare, perché significa che presto potrò finalmente rivedere la mia famiglia e i miei amici, dopo aver trascorso un anno quasi sempre da sola”.
Di
ritorno in reparto su una sedia a rotelle, Keenan è stata accolta dagli
applausi del personale sanitario dell’ospedale di Coventry. Poco dopo
di lei è stato vaccinato William Shakespeare, un anziano del
Warwickshire.
Il 2020 rimarrà davvero nella storia.
— Sarah Turnnidge, HuffPost UK
L’HUFFPOST
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