Mattarella, l’appello all’unità rivolto anche ai partiti: «È tempo di costruttori, nei prossimi mesi non sono ammesse distrazioni»
«Questo è il tempo dei costruttori. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova. Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. È questo che i cittadini si attendono». Ecco il punto politico del messaggio di Sergio Mattarella nel momento il cui il 2020, davvero un annus horribilis, si chiude. Un richiamo secco alla responsabilità che in un momento così grave, con l’intreccio di crisi sanitaria ed economica, tutti dovremmo sentire come un vincolo, in primo luogo i partiti. Un avvertimento, quello del presidente, che nei suoi auspici dovrebbe tradursi in una moratoria delle liti (dentro la maggioranza e non solo) e in una sospensione del perverso gioco del cerino per far cadere il governo (qui il testo integrale).La gente non capirebbe una crisi in piena pandemia, è il retropensiero, già fatto trapelare più volte. Una crisi sarebbe infatti fatalmente destinata a sfociare nel voto anticipato, con uno stallo di tre o quattro mesi, visto che con l’attuale Parlamento non sono praticabili altre formule politiche (se non raccogliticce e pertanto assai precarie) e visto che l’ipotesi di un esecutivo «di salute pubblica» è molto impervia.
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