Vaccini Covid, oggi parte la vera prova vaccinazioni
ROMA – Ferie, personale, disorganizzazione. Le ragioni della falsa partenza della vaccinazione contro il Covid-19 sono diverse, ma la vera partita comincia oggi, quando le Regioni proveranno ad accelerare con la prima giornata ufficiale dedicata al personale sanitario e alle Rsa. Fino a ieri sera risultavano 114.349 vaccinazioni, su 469.950 dosi consegnate. A marzo comincerà la vaccinazione degli anziani: fase ancora avvolta in una nebulosa perché soggetta a troppe variabili, a cominciare dalla quantità di vaccini che sarà disponibile.
Allarme in Lombardia
Nel corso del vertice tra il premier, i capidelegazione e i membri del Cts ieri sera si è espressa «preoccupazione» per i ritardi, a cominciare da quello della Lombardia. Oggi il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, presiederà il Comitato dell’ordine e della sicurezza Pubblica, per valutare la situazione, insieme al commissario Domenico Arcuri. I primi dati vedono la Lombardia in chiara difficoltà, surclassata da regioni come il Lazio, pronte a rivendicare il primato. La Lombardia si difende, spiegando che non poteva richiamare i medici dalle ferie e annuncia da oggi 6.000 vaccinazioni al giorno nei 65 hub regionali, che dovrebbero salire a 10-15 mila entro pochi giorni. Ancora troppo poco per il sindaco di Varese Davide Galimberti, che attacca: «Numeri inaccettabili, siamo i peggiori in Italia».
Le tre più in ritardo
Le regioni più in ritardo sono Sardegna, Abruzzo e Calabria. L’amministrazione governata da Christian Solinas non sembra avere fretta e annuncia che partirà il 7 gennaio. Più complesse le cause del ritardo della Calabria. Le spiega il responsabile Covid Antonio Belcastro: «Ci sono diverse ragioni. Le festività, la scarsità di personale e la scarsa volontà di collaborare di alcuni commissari di aziende pubbliche ospedaliere». Già, perché con l’arrivo del nuovo commissario Guido Longo, ci sarà nei prossimi giorni un ricambio quasi completo dei vertici. Belcastro denuncia carenza di personale e annuncia l’accordo con il Rotary Club: «Ci metterà a disposizione 125 medici gratuitamente». Poi rassicura: «Riusciremo a metterci alla pari».
In Liguria
La Liguria è solo al 16,2 per cento di copertura delle dosi arrivate, ma il governatore Giovanni Toti annuncia che da oggi ne saranno somministrate 2mila al giorno. Filippo Ansaldi, direttore della prevenzione e sub-commissario dell’ente ligure Alisa, rassicura: «Abbiamo al lavoro 54 medici, 166 infermieri, 28 operatori sanitari e 56 amministrativi, in 56 linee di produzione. Ferie? Da tempo immemore qui non si fanno né sabati né domeniche. Gli allarmismi sono eccessivi. Presto arriveremo allo standard del 70 per cento». Cifra non casuale, perché tra le prime indicazioni del commissario Domenico Arcuri c’era quella di accantonare un «tesoretto» del 30 per cento di dosi, per la seconda vaccinazione, nel caso di ritardi nella consegna.
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