Recovery, per Roma dieci miliardi. Cambia il piano con più investimenti

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La lista e le priorità

Quindi da un lato ci saranno progetti di riqualificazione di chiese, catacombe, siti archeologici minori, percorsi pedonali per i pellegrini. Ma dall’altro ci saranno anche investimenti in infrastrutture. A partire dal completamento dell’anello ferroviario, un intervento da tempo atteso. Ma anche nuovi fondi per le nuove tratte della Metro C e il finanziamento della Metro D, oltre al collegamento ad alta velocità dell’aeroporto di Fiumicino che era un progetto, adesso scongelato, dai tempi in cui Alitalia avrebbe dovuto essere salvata dalla cordata Fs, Atlantia, Delta. Infine il finanziamento con 290 milioni di Cinecittà con la costruzione di 6 nuovi teatri di posa entro il 2026 (di cui 2 entro la fine del 2024), e il recupero di altri 4 teatri di posa entro il 2026. L’intero pacchetto Roma dovrebbe arrivare a valere più di una decina di miliardi.

Gualtieri, insomma, si spingerà fin dove possibile nella riscrittura del Recovery, eliminando spese e inserendo investimenti. Quello che invece non potrà fare, è aumentare la quota di prestiti europei da destinare a progetti aggiuntivi. Ad oggi una settantina di miliardi del Recovery plan che arriveranno sotto forma di prestiti, saranno utilizzati per sostituire risorse nazionali con risorse europee. Il Tesoro oltre non può andare. Pesano i rischi sul deficit e sul debito con degli avvertimenti che sarebbero già arrivati sulla tenuta dello spread, non solo dall’Europa, ma anche dalla Banca d’Italia.

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