Vaccinazioni, il commissario Arcuri: «Non siamo in ritardo. Ecco come funzionerà il piano per le iniezioni»
Serviranno milioni di dosi (fino a 120 per tutti gli italiani) e, quando ci saranno, sarà avviata la campagna di vaccinazione di massa, che speriamo di concludere in autunno. I punti di somministrazione diventeranno 1500, uno ogni 40mila abitanti. Il sistema informativo entrerà a pieno regime e servirà a prenotarsi, governare la somministrazione, la sua accountability e la farmaco-vigilanza. Ma allora perché i comportamenti delle regioni nella tempistica della somministrazione sono al momento asimmetrici? In qualche caso sono stati utilizzati il 50% delle dosi ricevute, in qualche altro il 3%? Sono passati solo 4 giorni dall’inizio della campagna, è davvero presto e sarebbe strumentale fare già consuntivi. Sono certo che lo spirito di collaborazione che abbiamo messo in campo porterà rapidamente ad azzerare queste asimmetrie. E se così non sarà di certo non mi esimerò dal denunciarlo.
In queste prime settimane i destinatari dei vaccini sono i medici, gli infermieri e le Rsa. Poi serviranno dei rinforzi. Abbiamo avviato una «call» pubblica e ricevuto 22mila candidature di medici e infermieri. Quattro giorni fa è entrata in vigore la norma che ci consente di attivarli. I primi saranno formati ed inviati sui territori entro la fine del mese. Per raggiungere la fatidica immunità di gregge servono i vaccini, un piano e la capacità di somministrarli in fretta. Non servono astrazioni o pregiudizi. Perché, ne sono certo, uscire da questo tunnel lo vogliamo tutti. Al di là dei ruoli di ognuno. E quell’epopea di rinascita e rigenerazione non basta invocarla. Dobbiamo tutti contribuire affinché accada.
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