Governo, Renzi vuole il rimpastone: Conte si dimetta e trattiamo. Ma Palazzo Chigi non si fida

di Emilio Pucci

«Conte sarà costretto a cedere e cederà». Alla fine di una giornata di trattative serrate Renzi è convinto che il premier scenderà a più miti consigli. La richiesta del leader di Iv è netta: «Il premier deve dimettersi, poi ci sarà un nuovo esecutivo». Non basta un rimpastino con pochi ritocchi della squadra. Per il senatore di Rignano il presidente del Consiglio non ha altra scelta, altrimenti il 7 gennaio le ministre di Italia viva faranno un passo indietro. E’ una partita ancora tutta da giocare, il cui esito resta incerto. Perché il Pd e M5S non vogliono una crisi al buio. E lo stesso premier teme di essere impallinato. Di uscire da palazzo Chigi per non tornarci più.  APPROFONDIMENTI

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Sono ore frenetiche nella sede del governo. Il percorso delle consultazioni e di una nuova fiducia in Parlamento presenta insidie, rischi che almeno per ora Conte non vuole prendersi. «Non mi fido di Renzi», il suo refrain. Il timore è che un minuto dopo le sue dimissioni arrivi un agguato del senatore di Rignano. Del resto un big di Italia viva la mette così: «Non ci sono garanzie per nessuno, ma se Conte non si dimette è finito in ogni caso». Il Pd, che in una prima fase aveva in qualche modo coperto il gioco di Renzi per chiedere al premier uno scatto e uscire dall’immobilismo, ora delinea un perimetro netto. E non è lo stesso del leader di Iv: «Non ci porterà a sbattere». Zingaretti anzi rilancia l’azione dell’esecutivo attorno alla figura di Conte. E dunque no a «posizioni politiche che rischiano di destabilizzare la maggioranza di governo».

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